Pistoia, 5 febbraio 2025 – Centocinquanta possibili mini-progetti per rendere la provincia di Pistoia la vera culla toscana per gli spostamenti in bicicletta: alcuni anche di sole poche decine di metri per raccordare e rendere più funzionali percorsi già esistenti, altri decisamente più lunghi come i 23 chilometri, per esempio, di pista ciclabile promiscua alla SR435 “Lucchese” che si vorrebbe realizzare per collegare Pistoia con Veneri e dirigersi, poi, verso la Lucchesia.
Il tutto per investimenti da finanziare che supererebbero i 3 milioni e 200mila euro a fronte di 80 chilometri di nuovi tracciati dedicati esclusivamente alle due ruote a “motore umano”. E’ questo il “Biciplan”, il grande progetto messo in piedi dalla Provincia di Pistoia e licenziato dal consiglio provinciale nelle scorse settimane che dovrà rappresentare la base per investimenti nella mobilità dolce, in ottica di maggior sostenibilità e per andare a ridurre le emissioni climalteranti. Certo, questo si va poi a scontrare con le difficoltà quotidiane con le quali la Provincia deve fare i conti, legate a ristrettezze economiche che oggi non consentono nemmeno di svolgere la manutenzione straordinaria su strade e ponti, tranne con l’utilizzo di fondi governativi, o nelle scuole, però è uno strumento con il quale bisognerà fare i conti nei prossimi anni. 150 pagine che devono rappresentare la via maestra per rivoluzionare un nostro modo di essere.
Qualche esempio? Più di due chilometri per connettere in bici Agliana con Quarrata in sicurezza, piuttosto che sei chilometri e mezzo che portano dalla stessa Agliana al capoluogo fino ai 23 già detti lungo il tracciato della “Lucchese” o valorizzare, quando sarà il momento, il tracciato che sarà dismesso dell’attuale galleria ferroviaria del Serravalle ad un solo binario trasformandola in uno spazio dedicato alle bici per facilitare la scalata alla collina che divide la piana dalla Valdinievole. E poi i 12 chilometri e mezzo per mettere a sistema Pieve a Nievole con Lamporecchio, avendo intorno scenari e luoghi mitici per il ciclismo di casa nostra e non solo, fino ad un collegamento efficiente tra Stazzana e Pontepetri sulla nostra montagna per collegare i due versanti del colle fra “Modenese” e “Porrettana” e, da lì, riconnettersi al meglio ed in maniera sicura con Pracchia e la sua stazione.
Oppure, tornando alla città, il potenziamento di tutti i percorsi del cammino di San Iacopo, una vera pista ciclabile che dal centro corre lungo via Fiorentina fino a Ponte alla Pergola (6 chilometri) ed ulteriori otto chilometri e mezzo per superare Bottegone ed arrivare fino al Ponte dei Bini per poi chiudere con il collegamento fra Bonelle, Case Nuove di Masiano fino a Cantagrillo. Ogni progetto è affiancato ad un tipo di scenario che sono, nel totale, tre: a breve periodo, che dovrebbe attuarsi entro 2-5 anni; a lungo periodo che invece va dal lustro al decennio e quello evolutivo che rispecchiano un orizzonte temporale superiore ai dieci anni a causa di incertezze delle infrastrutture oppure per la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti.
Questo, però, è il punto di partenza: adesso ci sarà da capire se e come questo grande piano per le due ruote a pedali potrà essere realizzato.
Saverio Melegari