Bambini disabili aumentati del 40%, troppe domande, non ci sono soldi per tutti. È una situazione paradossale quella denunciata da alcuni genitori con figli in età scolare e con grave disabilità, che si sono visti tagliare all’improvviso le ore con educatori specializzati per i propri bimbi, a scuola. A palesare la situazione anche a nome di altre famiglie è Alessia, la mamma di un bambino autistico di Chiesina Uzzanese. "Mio figlio aveva garantite 12 ore di assistenza scolastica – racconta – e adesso si ritrova con 8 ore settimanali. Sono andata a parlare con i responsabili della Sds che mi hanno detto che il numero delle domande arrivate è aumentato di circa il 40% e ora i soldi che la Regione aveva stanziato non bastano più per tutti. Cosa che si aggiunge ai già tanti problemi che esistono nella gestione della disabilità da parte della Sds". La coperta è corta dunque e tra i diretti interessati c’è una diffusa preoccupazione generale oltre al fatto che non capiscono quali siano stati i criteri secondo i quali ad alcuni bambini sarebbero state tolte ore di assistenza e ad altri no.
Intanto domani pomeriggio alla sede del sindacato Uil di Montecatini si terrà un’assemblea tra gli operatori e le famiglie per capire come muoversi anche alla luce dei tagli e della recente sentenza del Consiglio di Stato secondo la quale i limiti di bilancio imposti alle pubbliche amministrazioni basterebbero a giustificare i tagli ai servizi per bambini disabili. Nel frattempo il vice presidente della Sds Fabio Berti chiarisce che: "La Regione aveva stanziato per l’assistenza alla disabilità – spiega – 3 milioni e mezzo per tre anni. Abbiamo al momento 280 assistiti con un 40% in più di casi e in due anni sono quasi finiti i soldi. Comprendo il disagio delle famiglie coinvolte e sono loro vicino. Condurremo delle verifiche specifiche sulle domande presentate per cercare di capire se la richiesta per la famosa 104 da parte delle famiglie firmata dai medici sia realmente necessaria per tutti o meno e investiremo per formare i docenti al fine di sopperire in classe parte del servizio di assistenza fornito dagli educatori".
Arianna Fisicaro