MARTINA VACCA
Cronaca

"Ti farò soffrire: ti ammazzo". Botte e minacce, lui a processo. Chiesti tre anni

Pistoia, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali: nei guai un trentenne. Avrebbe preso la compagna a pugni in testa. Lui si difende: "Mi urlava per strada, ma non l’avevo toccata"

Pistoia, 6 dicembre 2023 – Si erano fidanzati e dopo un anno avevano deciso di andare a convivere. Ma le esplosioni di lui sarebbero iniziate quasi subito, con offese e aggressioni verbali. Poi, dalle parole si era passati alle mani.

L’episodio più grave era avvenuto mentre i due, 30 anni lui, e lei di qualche anno più grande, si trovano in vacanza a Pompei. Era la vigilia di ferragosto del 2021 e stavano visitando il sito archeologico quando lui era esploso aggredendola. Le avrebbe sferrato un pugno in testa e poi l’avrebbe minacciata di morte. "Ti farò soffrire da morire, non conosci ancora quanto male ti possa fare. Ti ammazzo".

La fidanzata impaurita aveva deciso di aspettare e di non andare al pronto soccorso, anche perché si trovava lontana da casa. Però si era rivolta al commissariato del luogo, dove aveva presentato una prima denuncia. Poi, il giorno dopo si era messa in viaggio per tornare a Pistoia dove aveva formalizzato la denuncia in Questura.

Sono partite così le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Claudio Curreli. A processo è finito il fidanzato, italiano, 30 anni, impiegato, che è accusato di maltrattamenti in famiglia e di lesioni personali. Dopo qualche tempo, era scattata anche la misura di avvicinamento alla donna, disposta dal gip.

Diversi gli episodi che la fidanzata aveva riferito agli uomini della questura, tutti avvenuti durante un turbolento anno di fidanzamento. In più occasioni, il fidanzato l’avrebbe insultata anche in strada. Poi una sera, era il maggio del 2021, l’avrebbe picchiata procurandole diverse ferite e infine, le avrebbe tappato con le mani la bocca, per impedirle di parlare o di chiedere aiuto.

Ieri mattina, davanti al giudice Pasquale Cerrone, il pubblico ministero ha chiesto per l’uomo una condanna a tre anni di reclusione. Il legale di parte civile, l’avvocato Ciapele, ha chiesto anche un risarcimento dei danni e una provvisionale di 50mila euro. L’avvocato difensore Ada Alia, ha invece ribadito l’estraneità dell’uomo ai fatti: più volte, l’uomo, si era lamentano del fatto che la fidanzata lo accusasse senza motivo, anche urlando in strada per attirare l’attenzione. La loro relazione era stata da subito piena di incomprensioni e la convivenza era durata appena tre settimane. Il processo riprende a gennaio.