Brienza e l’addio (doloroso) a Pistoia: "L’incontro con Rowan? Durato otto minuti"

L’allenatore in città per il trasloco: "Giusto che chi mette i soldi decida, da altri in società mi sarei aspettato un comportamento diverso"

Brienza e l’addio (doloroso) a Pistoia: "L’incontro con Rowan? Durato otto minuti"

Brienza e l’addio (doloroso) a Pistoia: "L’incontro con Rowan? Durato otto minuti"

Metti una giornata piovosa di fine giugno di un’estate che ancora non decolla, metti un incontro in un bar con un amico con cui per tre anni hai condiviso momenti importanti e che adesso devi salutare perché le strade si sono divise. Metti insieme tutto e ciò che ne esce fuori è uno splendido momento condiviso con una persona che Pistoia non dimenticherà mai. È nato così, in maniera del tutto casuale, l’incontro con Nicola Brienza che era in città per ultimare il trasloco. "Ci tenevo ad essere qui per salutare i tifosi e tutta la gente di Pistoia che mi è stata molto vicino – dice Brienza – Sono stati tre anni incredibili pieni di obiettivi che all’apparenza sembravano irraggiungibili e invece per merito dei ragazzi, dello staff e di Marco Sambugaro siamo riusciti a raggiungere. Quando penso a Pistoia penso ad un posto che per me è casa e quando vieni accolto com’è successo a me non puoi fare altro che ringraziare. Ringrazio Pistoia per avermi fatto crescere professionalmente e come uomo, mi rimarrà sempre nel cuore e nella testa e credo che sarà lo stesso per i tifosi nei miei confronti".

L’addio di Brienza ha colto tutti di sorpresa perché nessuno si sarebbe aspettato un epilogo del genere. Viene da chiedersi quali siano stati i motivi che hanno portato ad una decisione del genere. "Giovedì ho rescisso il contratto con Pistoia e non un mese fa – prosegue Brienza –. Alla nuova presidenza. dopo gara-3 contro Brescia. avevo chiesto un incontro, visto che non ci eravamo mai parlati, e da parte mia, avendo un contratto in essere, non c’era la volontà di cambiare. Alla riunione, durata otto minuti, Sambugaro aveva chiesto l’allungamento e il ritocco economico del mio contratto, la presidenza ha risposto dicendomi di prendere in considerazione anche altre richieste e valutare altre opportunità e dopo averlo ribadito ben due volte in otto minuti, ho risposto che andava bene così. Subito dopo l’incontro ho chiamato il mio agente per trovare altre soluzioni. Del resto chi mette i soldi decide e se vuole cambiare è nel suo pieno diritto ed io ho accettato la volontà della presidenza, semmai mi sarei aspettato da parte di altre componenti della società un modo di accompagnare la mia uscita diverso, magari con una conferenza stampa in cui avrei potuto salutare tutti i tifosi e la città".

La nuova proprietà avrà motivato in qualche modo la sua decisione. "Il nuovo proprietario è di poche parole e molto risoluto – spiega Brienza – e dal momento in cui aveva maturato questa idea, dal mio punto di vista non c’erano più le condizioni per continuare. Pistoia è una piazza che si è sempre conquistata i successi lottando tutti i giorni mettendo cuore, grinta e spirito di sacrificio e quando il proprietario mi ha detto di guardare ad altre proposto non mi sono soffermato a chiedere i motivi".

Rowan è il proprietario ma esiste anche un consiglio, una società. Possibile che nessuno abbia fatto niente per cercare un punto d’incontro? "Sambugaro, a cui devo tantissimo e che considero un fuoriclasse oltre che un amico, ha fatto il suo lavoro proponendo un allungamento ed un ritocco all’ingaggio – spiega Brienza – ma la sua proposta non è stata presa in considerazione e da parte degli altri è stato ritenuto giusto seguire la linea del presidente e non intervenire. Come ho detto accetto la decisione e come sempre forza Pistoia!".

Maurizio Innocenti