Il braccio di ferro sull’accoglienza migranti in provincia continua ad accendere il dibattito. Ieri la dura presa di posizione di Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del Partito democratico, verso il Governo. "Prima smantellano il sistema di accoglienza diffusa che permetteva ai Comuni di gestire l’afflusso dei migranti e ora vogliono metterli nelle tende, lasciando sulle spalle dei sindaci un caos che non solo avevano promesso di risolvere ma che hanno generato loro. Si vergognino. Anziché giocare a chi urla più forte, blaterare di blocchi navali e altre stupidaggini, il Governo ripristini il sistema che ha permesso alla Toscana di gestire i fenomeni migratori con dignità e sicurezza dei cittadini".
L’invito è a ripristinare il sistema di accoglienza diffusa che, secondo il deputato dem andava ampliato, non smantellato come ha fatto Meloni e Governo. "Cosa produrrà ammassare persone in grandi centri o nelle tende? – continua il deputato aglianese –. Solo rabbia, insicurezza, l’immagine all’estero di un Paese da vergognarsi. Mi dicono che stiano chiamando i sindaci della Valdinievole e della provincia di Pistoia affinché gli indichino aree per le tendopoli, sarebbe questa la ricetta della destra per l’accoglienza? Ma cosa siamo diventati? E non riguarda semplicemente la dignità di persone che arrivano qua, riguarda la politica, le istituzioni, il governo. Riguarda la capacità di chi ci governa di gestire le problematiche, non di alimentarle per poi gridare ancora più forte".
La gestione dei migranti, stando a Furfaro, è "talmente fallimentare che persino il terzo settore si è tirato indietro dai bandi per la gestione dei Centri di Accoglienza a Pistoia perché si sono ridotti oramai a dei meri dormitori senza alcun tipo di azione concreta per l’integrazione di queste persone, come l’insegnamento della lingua o l’’avviamento a percorsi di formazione professionale. Risultato: degrado, insicurezza e caos. Se il punto è gestire i fenomeni e non vivere di slogan sulla pelle dei cittadini, allora facciamo una cosa: governo e istituzioni locali, parlamentari del territorio, si impegnino per chiedere in tutte le sedi al Governo nazionale di destinare maggiori risorse per l’incremento dei posti all’interno del sistema di accoglienza cosiddetto Sai, che ad oggi rimane l’unico modello di concreta e reale integrazione sociale e professionale dei migranti nel tessuto economico dei nostri territori".
Perché pensare di continuare a "ingannare i cittadini mettendo tende o ancor peggio costituendo nuovi di Centri di permanenza per il rimpatrio sul territorio toscano non servirà a nulla, vista l’assenza di accordi bilaterali con i Paesi di origine dei cittadini migranti in condizione di irregolarità. Infine, servirebbe uscire dalle ideologie e superare la legge “Bossi-Fini” (il centrosinistra porta la colpa di non averla modificata in passato) che è superata dai cambiamenti sociali ed economici e affronta il fenomeno dei flussi migratori come emergenza".