
di Francesco Storai
Alla fine hanno vinto i francesi. Il Consiglio di Stato ha definitivamente respinto l’appello presentato da Mobit contro l’aggiudicazione della gara per il trasporto pubblico locale in Toscana alla società Autolinee Toscane, facente parte del gruppo francese Ratp. È così terminato il lungo contenzioso sulla travagliata gara regionale, del valore di quattro miliardi di euro per undici anni di servizio. A Pistoia il servizio bus di Copit cesserà di esistere: i circa trecento dipendenti della società e gli oltre cintocinquanta mezzi di servizio verranno acquistati da Autolinee Toscane, così come depositi e officine. Una dinamica che si ripeterà in tutte le altre grandi città toscane. Per Autolinee Toscane è l’inizio della svolta.
"Siamo pienamente soddisfatti di questo esito – commenta Bruno Lombardi, presidente di Autolinee Toscane –. È stata una sentenza netta e chiara che non lascia più dubbi sulla correttezza e legittimità della gara e sulle modalità con cui la Regione l’ha gestita". Soddisfazione sì ma anche qualche rammarico da parte della società. "Questo contezioso ci ha fatto perdere ben cinque anni dalla prima aggiudicazione della gara del marzo 2016. Se avessimo iniziato subito a questo punto avremmo un servizio già ristrutturato e più funzionale, un sistema di bigliettazione unico, facile e accessibile, un’attività di manutenzione efficace, una sola azienda al posto di ventidue. Avremmo già 1.350 nuovi bus in circolazione. E invece il servizio è tuttora gestito da chi ha perso la gara e da chi ha perso tutti i ricorsi".
Per il presidente del Copit, Antonio Principato, la notizia della sentenza ha rappresentato un’enorme delusione. "Le sentenze si accettano, ma la frustrazione è davvero tanta. Si sta consegnando in mano straniera un patrimonio fatto di oltre cinquant’anni di esperienza sul territorio, un servizio profondamente legato alla città e alla provincia di Pistoia. La nostra è una società in attivo da almeno sette anni consecutivi, che ha assicurato a generazioni di pistoiesi il diritto alla mobilità. Si sta liquidando una grande azienda con numeri importanti e conti da sempre a posto. È una tremenda delusione".
I tempi tecnici di questo passaggio di consegne però si annunciano piuttosto lenti: bus, officine e gli altri beni della società verranno acquistati con una serie di contratti ad hoc. La burocrazia, in questi casi, è piuttosto farraginosa, e probabilmente occorreranno mesi. "Attendiamo le tempistiche precise dalla Regione – fanno sapere da Autolinee Toscane –, ma ci vorrà del tempo. Basti pensare che in tutta la Toscana verranno assunti 5.200 dipendenti delle varie aziende di trasporto, compresi i trecento circa dell’area pistoiese". Quelli che diventeranno presto ex dipendenti Copit verranno re-integrati tutti con le stesse posizioni contrattuali. Cambierà il datore di lavoro, insomma, ma non contratto e stipendio. Anche per l’utenza, nel breve periodo, non ci saranno novità. "Nel breve periodo – conferma il presidente Principato – chi viaggia con noi non si accorgerà di nulla. Bus e beni dell’azienda verranno venduti, ma senza interrompere o modificare il servizio su strada". Nei prossimi giorni Copit procederà a un consiglio d’amministrazione straordinario dove si stilerà una strategia operativa sull’imminente passaggio di consegne. Al di là di contratti, ricorsi e gare miliardarie, con il Copit se ne andrà un pezzo della storia di Pistoia.