Cade un grosso albero. Pistoia, paura in piazza San Leone

La pianta era molto alta e solo il caso ha voluto che non ci fossero passanti. «Ho sentito un grande schianto e sono corso fuori, poi ho dato l’allarme»

L'albero caduto a Pistoia (Acerboni/FotoCastellani)

L'albero caduto a Pistoia (Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 30 agosto 2024 – Quando si dice questione di attimi. Sono quelli che ieri hanno permesso che non succedesse niente di grave nel momento in cui è caduto un albero in pieno centro storico, a due passi da piazza Duomo. Nella tranquillità di una qualsiasi mattina di calura estiva uno schianto, e poi il tonfo. E la fortuna che ci ha messo del suo e ha fatto sì che non ci fossero gravi danni a cose e che nessuna persona rimanesse coinvolta.

La pianta, alta circa otto metri, era l’unica presente in piazza San Leone e si alzava in piccolissimo lembo di aiuola tra il muro posteriore delle poste centrali di via Roma e i nuovi cassonetti interrati, davanti all’edificio sede della Provincia. Ed è proprio uno degli addetti all’ingresso degli uffici che, trovandosi in portineria, ha provveduto a chiamare tempestivamente la Polizia Municipale.

«Ero alla mia postazione quando verso le 11 ho sentito lo schianto dell’albero che cadeva - dice Mauro Grazioso -. Sono subito accorso per verificare che non ci fossero persone coinvolte. Una volta assicuratomene ho chiamato le forze dell’ordine affinché venissero a mettere in sicurezza la zona». Sicurezza garantita anche dall’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno tagliato la pianta e riaperto al transito la zona. Una vera casualità, forse favorita dal preciso momento dell’anno, non ha visto nessuno presente in un punto dove non solo ci sono uffici, parcheggi, ma anche appunto i cassonetti interrati. «Anche questa mattina sono andata a conferire la spazzatura nel punto di raccolta in piazza San Leone – racconta Barbara Bernardi che risiede in centro –-. Tutto come sempre. Se non fosse che quando ci sono ripassata col mio cane dopo pochi minuti, ho trovato l’albero caduto con il fusto adagiato sui cassonetti. Posso quindi dire di averla scampata bella».

Gabriele Acerboni