Assolti con formula piena, perché il fatto non sussiste. Si è chiuso così, con la sentenza letta dal giudice Alessandro Buzzegoli, presidente del collegio, il processo per la morte di Sokol Rrahishta, 45 anni, esperto giardiniere, che perse la vita cadendo da una scala nel vivaio Mati nel quale lavorava da tempo. Imputati, con l’accusa di omicidio colposo, per aver violato le norme per la prevenzione degli infortuni, il titolare dell’azienda agricola Piante Mati, Paolo Mati, difeso dall’avvocato Cecilia Turco, e David Mochi, rappresentato dall’avvocato Lorenzo Pratesi. Entrambi sono stati assolti con formula piena.
"È stato un processo lungo e complesso – ha commentato l’avvocato Cecilia Turco –. Ma durante la lunga istruttoria è stato dimostrato che tutte le norme per la sicurezza sul posto di lavoro erano state rispettate".
"Siamo soddisfatti – ha commentato l’avvocato Pratesi – che sia stata dimostrata l’assenza di responsabilità del preposto dell’azienda".
"Dopo cinque anni si chiude una vicenda che per me è stata doppiamente dolorosa – questo il commento di Paolo Mati – Dico così perché conoscevo bene Sokol, che era uno degli operai più validi e una persona cara. Per questo per me è stata una doppia sofferenza, la sua morte e l’aver dovuto affrontare un processo, che mi vedeva imputato per questi fatti. È stato un sollievo poter dimostrare che noi come azienda avevamo fatto tutto ciò che era possibile per la sicurezza dei nostri dipendenti. Purtroppo, si è trattato di un tragico incidente".
La mattina del 12 marzo 2019, Sokol Rrahishta, 45 anni, originario di Scutari in Albania, ma residente a Pistoia da anni con la sua famiglia, stava lavorando
su una scala, a tre metri e mezzo di altezza, per riposizionare e
rilegare una pianta ad alto fusto, un pino, operazione che aveva fatto molte volte, da giardiniere esperto quale era, quando cadde rovinosamente a terra. Il terribile incidente avvenne
all’interno dei vivai Mati, in via Panconi a Casalguidi. I soccorsi
immediati e il trasporto con l’elicottero Pegaso a Careggi non riuscirono a salvargli la vita: l’operaio morì il giorno dopo nell’ ospedale fiorentino per i terribili traumi riportati.
Martina Vacca