Montale (Pistoia), 29 ottobre 2024 – Candele alle finestre e un ritrovo al campetto di calcio. Così i residenti di via Alfieri ricorderanno, la sera di questo sabato, 2 novembre, l’alluvione di un anno fa, quando si ruppe l’argine dell’Agna. Sarà un modo per ricordare le sofferenze di tante famiglie, ma anche la morte di una donna anziana, che fu colpita quella notte da un malore cardiaco nella propria casa, mentre tutta la zona era sotto l’acqua. Le famiglie di via Alfieri intendono ringraziare i tanti, specialmente i volontari, che si impegnarono per dare una mano e i cittadini e le associazioni che hanno dato aiuti concreti. Ma vogliono anche lanciare un forte richiamo sulle cose ancora da fare, che sono tante.
Perché in questa zona di Montale a ogni allerta arancione la gente ha paura che la tragedia si ripeta. Una signora anziana l’8 settembre scorso, giorno di allerta, è andata ad abitare da un’altra parte ed è tornata nella sua casa solo ieri. Al primo posto c’è l’insicurezza dovuta all’argine dell’Agna, della cui sistemazione non si conoscono ancora né progetti né tantomeno tempi di esecuzione. Il letto del fiume è stato dragato e abbassato, ma l’argine è ancora quello di prima. I fossi secondari preoccupano i residenti di via Alfieri, in ansia soprattutto per l’Agnaccino e il Selvavecchia. C’è stata una videoispezione, che non ha riscontrato grosse ostruzioni, ma la parte intubata dell’Agnaccino fa una stretta curva proprio sotto la strada e i residenti temono che sia di ostacolo all’acqua abbondante che scorre nel fosso. Infine c’è la questione dei risarcimenti, finora irrisori. I residenti hanno avuto tremila euro dalla Regione e altri contributi grazie alla solidarietà di varie associazioni e al contributo del Comune dovuto al risparmio sulle luminarie natalizie del 2023.
Per ottenere un ulteriore contributo, fino a 5mila euro, da parte dello Stato, ogni famiglia è ora chiamata a fare una rendicontazione delle spese compiute, fino alla fine di dicembre. Ma la procedura è lenta e macchinosa. I soldi ci sono ma anche chi ha già rendicontato non ha avuto ancora nulla. Molti però non hanno rendicontato per la semplice ragione che non hanno potuto fare i lavori per mancanza di soldi. Ogni famiglia ha dovuto fare da sé, per rimettere a posto la casa, quasi tutti hanno contratto mutui di diverse decine di migliaia di euro. Il 2 novembre queste famiglie si aspettano un segno di vicinanza, anche solo simbolico, da parte di tutta la comunità montalese, giusto per far capire che non sono stati dimenticati.
Giacomo Bini