REDAZIONE PISTOIA

Caos da rientro vacanze: il rebus del tampone

I dubbi di una coppia in ferie a Lanzarote: "L’isola è deserta ma c’è l’obbligo di mascherina, chi viaggia all’estero non è per forza un untore".

L’immagine più suggestiva arriva dalla spiaggia: un’immensa distesa di sabbia semideserta affacciata sull’oceano con qualche (pochissimi) ombrellone qua e là. La distanza di sicurezza? Qui a volerla misurare è assai più ampia di quella raccomandata, tanto che si potrebbe dire di essere quasi soli in uno spicchio di paradiso. "Siamo arrivati a Lanzarote con un volo con 80 persone – raccontano Serena Bargiacchi e Francesco Mitresi, coppia pistoiese, riflettendo sulle nuove norme che impongono l’obbligo di tampone a chi rientra dalla Spagna, Paese cui appartiene l’isola di Lanzarote, arcipelago delle Canarie –. L’isola è deserta e nonostante tutto c’è l’obbligo di mascherine per strada. Se la polizia ci trova senza, la multa è immediata di cento euro. A Playa Famara il 15 di agosto ci sono stati zero assembramenti. E poi vediamo foto da spiagge italiane assai più affollate, allora mi domando: perché proprio chi viaggia nel mondo dovrebbe riportare il virus più di chi viaggia in Italia?".

Intanto le incognite su quel che dovrà accadere in vista del rientro si moltiplicano e gli interrogativi affliggono non solo i viaggiatori, ma anche le agenzie e gli aeroporti, inghiottiti in un imbuto di burocrazia che appare complesso stappare. "Alcuni aeroporti forniscono il tampone a chi arriva dai ‘Paesi caldi’, altri no – spiega Serena –. Noi atterreremo al Marconi di Bologna, con il quale siamo in contatto quotidiano: l’indicazione che ci viene fornita è continuare a telefonare nella speranza che ci siano notizie certe sul da farsi. L’attesa, compresa quella consumata al telefono tra numeri verdi e rimpalli di competenze, è complessa e confusa".

Viaggiatori esteri bollati come i ‘nuovi untori’ con una polemica sempre più accesa nei confronti di chi lascia il Paese per foraggiare economie diverse dalla nostra: perché scegliere una destinazione oltre confine? "I motivi sono molti – continua Serena – in primis di lavoro, dal momento che gestiamo ‘Whext’, un blog di viaggio. Poi ragioni consapevoli e personali: la scorsa estate scegliemmo la Puglia per agosto e potemmo constatare sulla nostra pelle l’affollamento di quei giorni. Sapevamo che quest’anno la situazione sarebbe stata ulteriormente congestionata e ci eravamo ripromessi, Covid a parte, di scegliere mete meno battute per le vacanze proprio per una questione di godibilità e tranquillità. In ultimo, avevamo voglia di viaggiare davvero. Non è snobismo, è questione di sentirsi in viaggio e non in vacanza. Optare per la Scozia prima e per le Canarie poi è stata una scelta ponderata e in sicurezza: sapevamo che qui non avremmo trovato chissà che assembramenti e la realtà è stata esattamente questa".

Linda Meoni