Per i medici di medicina generale un problema dopo l’altro. Il guasto al sistema telematico, che ha praticamente paralizzato l’invio delle ricette dematerializzate, ha creato non pochi problemi, con gli ambulatori dei medici di famiglia affollati dai pazienti anche per il ritiro delle prescrizioni per le medicine della terapia continuativa, e per le richieste di prestazioni mediche. Un "blocco" che ha pesato non poco sulla fatica quotidiana dei medici, già fin troppo oberati dalle incombenze burocratiche.
A questo si è aggiunto un nuovo stop, creato, venerdì scorso, dal passaggio al nuovo sistema per la compilazione delle richieste per le prescrizioni mediche e per gli esami specialistici. Anche questo un passaggio meramente burocratico, che ha come obiettivo quello di standardizzare le procedure e le indicazioni per le prestazioni sul territorio, ma che di fatto si è tradotto in un nuovo intoppo al sistema. Un rallentamento che ha generato nuovi malumori, sia nei medici che nei pazienti, evidentemente infastiditi dall’ennesimo disservizio. Di cui, è bene dirlo, ancora una volta i medici di famiglia sono rimasti essi stessi vittima. Ed è per questo, per manifestare il loro dissenso nei confronti di un sistema che non tiene conto dell’enorme carico di lavoro a cui sono sottoposti, che è stato proposto uno stop simbolico di dieci minuti per la giornata di oggi, lunedì 18 novembre. Una iniziativa che, come sottolinea il segretario Fimmg (Federazione Medici di Medicina Generale), Giuseppe Pace, è del tutto personale, e quindi seguirà la sensibilità di ognuno. Ben diverso è lo stato di agitazione a cui i medici di famiglia hanno aderito, indetto per i mancati investimenti alla sanità da parte del Governo.
"A fronte di un grave disagio e di una profonda sofferenza manifestata dall’intera categoria, nella Legge di Bilancio perdura da parte dei decisori politici l’assenza di iniziative per stanziare risorse aggiuntive per raggiungere gli obiettivi di politica sanitaria. Questo, nonostante gli sforzi e le necessità rappresentate più volte dallo stesso Ministro della Salute con richieste di stanziamenti più significativi sui professionisti". Di qui la possibilità che nei prossimi giorni tutte le organizzazioni sindacali dell’intersindacale convenzionato possano decidere di unirsi alla protesta dei medici.