Aveva cominciato a dare fastidio ai passeggeri che viaggiavano sul treno da Firenze a Pistoia, urlando e tirando calci. Il personale delle Ferrovie è intervenuto per cercare di riportare l’uomo alla calma, ma non è bastato. A quel punto l’uomo, un giovane straniero, è stato fatto scendere dal treno nella stazione di Pistoia dove ad attenderlo c’erano tre agenti della Polfer che gli hanno chiesto i documenti. Una richiesta a cui il giovane non ha voluto acconsentire e che anzi lo ha fatto scattare con tutta la sua rabbia. La brutta aggressione è avvenuta mercoledì pomeriggio alla stazione di Pistoia: tre agenti della Polfer sono rimasti feriti.
In preda alla sua furia, il giovane, infatti, li ha presi a calci, per cercare di sfuggire ai controlli, provocando ad uno degli agenti un trauma toracico e ad un altro ferite alle gambe. Portati in ospedale, la prognosi è stata di 7 e 4 giorni, più lievi le ferite del terzo agente. Sul posto è intervenuta anche una volante della Questura. Ieri, il giovane straniero, che è risultato non in regola, è stato processato per direttissima: per lui è scattato il divieto di dimora a Pistoia. Si tratta dell’ennesima aggressione che avviene in stazione e sulla questione della sicurezza sono in tanti a chiedere di fare qualcosa.
Sul caso è intervenuto anche il Sap (sindacato autonomo di polizia), per richiedere maggiori tutele per il personale in servizio: "Bastava che il personale in divisa avesse in dotazione il Taser e, con ogni probabilità, non sarebbe accaduto nulla di tutto ciò; da troppo tempo si parla della dotazione di questo importantissimo strumento per la tutela dell’operatore di Polizia, ma anche del cittadino, ma, purtroppo, chi opera su strada non ne ha ancora la disponibilità. Con la dotazione dei taser, e l’utilizzo delle telecamere sulle divise e negli uffici, si eviterebbero strumentalizzazioni di ogni genere, salvaguardando, peraltro, l’operato delle forze dell’ordine . Si eviterebbe, anche, che il personale in divisa fosse messo in soggezione ogni qual volta si trova ad affrontare situazioni particolari. Siamo noi che subiamo le aggressioni mentre lavoriamo, e qualcuno deve intervenire, ma c’è chi ancora parla di numeretti".
m.v.