Ultimo dell’anno all’Abetone, sospeso tra la moderata soddisfazione perché le cose sono andate meglio dello scorso anno e il dispiacere per il mancato successo che la nevicata dell’otto dicembre aveva fatto assaporare. A conti fatti, a trionfare è stato il cenone: grazie all’apporto degli affezionati, è andato bene quasi dovunque. Meno bene l’accoglienza in albergo, dove ci sono state numerose disdette a causa della mancanza della neve. Ma tenendo conto che il meteo dovrebbe smettere di fare le bizze già da oggi, la neve sulle piste potrebbe presto tornare per esercitare il suo potere attrattivo. L’ipotesi formulata dagli operatori è di riuscire a sparare neve per 4 o 5 ore consecutive; tenendo conto che la pioggia di ieri ghiacciando ha costruito un fondo ideale per accogliere il manto soffice, non rimane che aspettare il calo, anche modesto, della temperatura per riaprire le danze dello sci. Attualmente sono aperti i campi scuola e poco altro ma, come detto, basta poco per ripartire in grande stile.
Quindi nel fine settimana dell’epifania si auspica una buona sciabilità, per la gioia degli sciatori e anche degli operatori. Il fine anno garantisce il 30% del risultato dell’intera stagione: lo scorso anno è saltato completamente mentre questa volta il ponte dell’Immacolata con la bella nevicata, ha ridotto i danni producendo un buon risultato e, cosa non di poco conto, ha prodotto una bella dose di entusiasmo, propellente necessario per raggiungere buoni risultati. Giampiero Danti, sia pure con il necessario pizzico di scaramanzia, si manifesta fiducioso: "Il vento dei giorni scorsi ha portato via tanta neve, l’acqua di sabato ne ha sciupata altrettanta ma ghiacciando ha costituito una ’soletta’ su cui lavorare con la neve fresca: se il cielo continua a negarsi, provvediamo noi con l’innevamento artificiale".
Stesso stato d’animo a Cutigliano: cenone nei locali pieni al 100% ma a partire da oggi alberghi vuoti, i pernottamenti si sono fermati a un massimo di due giorni. Anche nel Comune di San Marcello Piteglio si respira la stessa aria, con l’aggravante del non trovare personale disponibile a lavorare nei giorni di festa. Prende campo l’invito a ripensare all’identità e quindi all’offerta di un comprensorio che, negli anni passati, ha ottenuti successi e consensi che hanno portato a livelli di assoluto valore i quattro Comuni che lo componevano. Ma intanto si confida nella Befana.
Andrea Nannini