Lucia Agati
Cronaca

Addio al professor Carlo Maffei, pediatra di migliaia di bambini. “Se li ricordava tutti per nome”

La testimonianza della famiglia, attraverso la figlia Camilla. Prima la specializzazione in pneumologia, poi gli anni del Meyer e infine la libera professione a Pistoia. Era un pittore talentuoso e un musicista

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Carlo Maffei

Pistoia, 13 ottobre 2024 – Si è fermato il cuore di un uomo che, per almeno mezzo secolo, è stato un punto di riferimento per migliaia di famiglie di Pistoia. Il professor Carlo Maffei era più di un pediatra. Era un’istituzione. La personalità a cui i genitori si rivolgevano quando avevano bisogno di un parere in più. E quando “l’aveva detto il Maffei” si metteva finalmente un punto alle ansie di fronte ai malesseri dei bimbi molto piccoli. Perché essere mamma e babbo non è semplice, non lo è mai stato. Il professore ha lavorato fino alla soglia dei novant’anni, poi l’età ha cominciato a far sentire il suo peso e gli ultimi tempi sono stati difficili per lui. Si è spento ieri pomeriggio nella sua casa di via del Maestrale. Lascia la moglie Enrica Desii, i figli Michele, Camilla e Tommaso e gli amatissimi nipoti.

Il professor Maffei era nato a Pisa il 30 gennaio del 1931. Era figlio d’arte, anche il padre Nunzio era medico ed esercitava a Firenze, dove Carlo aveva studiato. Dopo la laurea si era specializzato in pneumologia e aveva lavorato all’ospedale pediatrico Meyer per molti anni, poi si era dedicato completamente alla libera professione, scegliendo definitivamente di essere un pediatra e di esercitare nella città dove aveva scelto di vivere. Nel corso degli anni ha svolto la professione in diversi ambulatori, ma i due studi storici erano quelli di via del Giglio e di via Monfalcone.

“Nostro padre – lo ricorda per noi la figlia Camilla, architetto – è sempre stato disponibile per tutti i suoi piccoli pazienti e per i loro genitori, si occupava di loro anche quando si ritrovavano in ferie, in Versilia. Aveva una memoria incredibile ed era straordinario come si ricordasse di tutti i bambini che seguiva, non soltanto i loro nomi e le loro malattie, ma anche dove abitavano con le loro famiglie. Era questa, una sua stupefacente caratteristica”.

Il professore aveva un talento artistico innato che era stato addirittura sottolineato da un gigante quale era Gillo Dorfles, che aveva recensito i suoi quadri in una mostra che si era tenuta a Firenze, una quindicina di anni fa. “In età molto adulta – ci ha raccontato ancora Camilla Maffei – si era messo a studiare musica e componeva brani. Ne abbiamo moltissimi. Era un uomo estroso, vulcanico. E’ sempre stato una guida anche per noi figli e ci ha sempre sostenuto nelle nostre scelte professionali. Ci manca tanto”.

La camera ardente è allestita da ieri pomeriggio nelle cappelle del commiato della Misericordia, in via del Can Bianco. I funerali si svolgeranno lunedì 14 ottobre alle 16, nella chiesa di San Francesco.