L’appello: "Casa di famiglia all’asta, adesso temo per la vita di mio padre"

Il tracollo finanziario sarebbe iniziato dopo una malattia che ha impedito all’uomo di lavorare

Un tribunale (foto repertorio)s

Un tribunale (foto repertorio)s

Pistoia, 31 luglio 2023 – «Mio padre potrebbe fare un gesto estremo, se gli verrà tolta anche la casa". L’appello, disperato, è quello che lancia Jacopo, 25 anni, pistoiese, dopo che la sua famiglia ha avuto un progressivo tracollo finanziario.

Tutto sarebbe iniziato nel 2015 quando padre e madre avevano dovuto lasciare la propria abitazione per trasferirsi sulla montagna pistoiese, ed assistere l’anziano nonno, le cui condizioni di salute si erano aggravate.

"Mia madre - racconta Jacopo – che lavorava in un’azienda tessile pratese, ha dovuto lasciare il lavoro per dedicarsi completamente alla cura di suo padre. Da quel momento, è iniziato il lento declino della mia famiglia".

Il padre, oggi 66enne, odontotecnico, poco dopo aveva subito un intervento alla mano, a seguito di un’ernia, e aveva dovuto necessariamente sospendere la sua attività, pur avendo un ambulatorio medico privato da portare avanti.

«Tutto questo – racconta ancora il figlio – lo ha portato a fare scelte sbagliate, anche finanziarie". Oggi marito e moglie, che vivono sulla montagna pistoiese, rischiano di perdere la propria casa che è stata messa all’asta.

Infatti, come spiega il loro legale, l’avvocato Duccio Balestri del foro di Prato, il Tribunale di Pistoia ha respinto la richiesta di sospensione della messa all’asta dell’immobile nel quale la famiglia vive.

"Abbiamo presentato domanda di sovraindebitamento ed è stato nominato un commercialista quale gestore della crisi – chiarisce il legale – ma ancora non è stato presentato il piano in tribunale. Purtroppo, la legge lascia discrezionalità completa al tribunale circa la sospensione delle esecuzioni, quando invece dovrebbe essere automatica e purtroppo il Tribunale di Pistoia ha respinto la richiesta di sospensione, legittima, ma forse non giusta".

« La chiamano ’Legge anti suicidi’ – conclude il figlio Jacopo – , esiste, eppure ci troviamo ancora a non avere risposte per situazioni come queste".