MARTINA VACCA
Cronaca

Casa occupata abusivamente: liberata dopo più di un anno

Mamma e figlia hanno lasciato l’appartamento senza nuove proteste: "Ce ne andiamo". Il sollievo del proprietario: "Per noi finisce un incubo. Ringrazio quanti ci hanno aiutato"

L'ufficiale giudiziario e la polizia davanti alla casa

Pistoia, 5 agosto 2023 – Ore 16 in punto. Gli ufficiali giudiziari e i due agenti di polizia salgono le scale, fino all’appartamento all’ultimo piano della palazzina nel quartiere popolare alle spalle dello stadio. Con loro ci sono anche il fabbro, che ha con sé gli attrezzi per montare la nuova serratura. E ci sono Stefano Gallo e il suo legale, l’avvocato Carla Strufaldi, che da un anno e mezzo sta seguendo questa vicenda. Affacciati alle finestre i vicini di casa. Tutti sanno cosa sta accadendo. In meno di due ore mamma e figlioletta sono fuori di casa: dalle buste della spesa spuntano le bambole e le ciabatte, sono le cose da portare via per ultime. Ad aiutarle è arrivata un’amica. Il babbo e il figlio maggiore sono già andati via, probabilmente le aspettano nella casa dei nonni, dove per ora la famiglia si trasferirà.

Si è chiusa così, ieri pomeriggio, l’odissea di Stefano Gallo, che finalmente dopo una lunga battaglia, durata più di un anno, è rientrato in possesso della sua casa, occupata abusivamente da una famiglia che era subentrata al precedente inquilino, grazie a un contratto di affitto falsificato. Con quello, all’insaputa dei proprietari, madre, padre e due figli, avevano ottenuto anche la residenza. Un inganno di cui sarebbe stato complice l’anziano affittuario che aveva stipulato un regolare contratto con i proprietari, per poi far entrare un’intera famiglia. Un inganno andato avanti fino alla sua morte, avvenuta a giugno del 2022. Ed erano stati i vicini di casa ad avvisare il proprietario. Da allora è iniziata per Stefano Gallo, impiegato presso il Reparto dei Carabinieri della Biodiversità di Pistoia, e per sua moglie Susanna Lorenzini, insieme ai loro figli, una lunga battaglia, fino a che, lo scorso marzo, il Tribunale di Pistoia ha condannato la famiglia di inquilini abusivi alla restituzione dell’immobile occupato senza titolo. Il giudice ha stabilito anche che versino una quota pari a 550 euro, "a titolo di indennità di occupazione per ogni mese a far data dalla messa in mora e sino all’effettivo rilascio, oltre alle spese condominiali dovute, agli interessi e alla rivalutazione monetaria".

“Noi siamo in buona fede", hanno sempre sostenuto gli occupanti, dichiarando di aver versato la loro quota all’anziano affittuario, loro amico e coinquilino, fino alla sua morte.

"Il procedimento ha avuto tempi relativamente celeri", ha commentato l’avvocato Strufaldi. "Per la mia famiglia è la fine di un incubo – spiega Stefano Gallo, il proprietario – ringrazio tutti quelli che ci hanno sostenuto in questo duro percorso. Bisognerebbe che in Italia venisse oleata la macchina burocratica, affinché i cittadini non debbano lottare così tanto per i propri diritti".

Quello di ieri era il secondo accesso degli ufficiali giudiziari: la prima volta padre, madre e due figli si erano rifiutati di lasciare la casa. Ma ieri, era stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, e tutto si è svolto senza troppo clamore. Poi il portone di casa si è chiuso. Seduta su una borsa frigo la bambina ha chiesto perché dovessero andarsene: "Perché il mondo va così", ha risposto la madre.