MARTINA VACCA
Cronaca

La casa occupata. Sgombero dopo un anno: "La fine di un incubo. Proprietari non tutelati"

Battaglia legale per riavere l’appartamento dopo un affitto transitorio. Il racconto: "Ho scoperto solo dopo che era subentrata un’altra famiglia"

Ieri mattina insieme all’ufficiale giudiziario anche gli agenti di polizia (archivio)

Ieri mattina insieme all’ufficiale giudiziario anche gli agenti di polizia (archivio)

Pistoia, 9 luglio 2024 - Ci è voluto più di un anno per liberare quella casa di famiglia che ora, finalmente, potrà essere venduta, come desidera la sua proprietaria. Un anno e cinque accessi con gli ufficiali giudiziari. Dodici mesi di tentativi, e spese legali sostenute per rientrare in possesso del proprio appartamento: 85 metri quadrati circa in via Provinciale Lucchese a Pontelungo.

Quella della signora Antonella Petrucci è una vicenda che vivono tante famiglie, che questa volta si è conclusa bene, ma che rappresenta un problema spinoso: l’occupazione abusiva delle case. Ieri mattina la signora è potuta finalmente rientrare nel proprio appartamento. "È stata una vera battaglia e tutte le spese e la fatica le ho dovute sostenere io", spiega la signora, che in questa vicenda è stata assistita dall’avvocato Ezio Menichi di Pistoia. "Tutto è iniziato un anno fa, ad ottobre del 2023 – racconta la signora – in quel mese infatti scadeva il contratto di affitto transitorio con cui avevo dato la mia casa a una famiglia. Sapevo bene di non volerla cedere per molto tempo, proprio per questo mi ero tutelata facendomi assistere da un’agenzia immobiliare fidata e scegliendo un contratto di locazione a un anno".

Purtroppo, tutti questi accorgimenti non sono stati sufficienti a garantire la proprietaria che ad ottobre scorso si è vista negare la consegna delle chiavi dell’immobile. Non solo. Ha scoperto anche che nella casa non c’era più la famiglia che aveva conosciuto ma un’altra, parenti dell’affittuario con cui lei non aveva preso nessun accordo. Anche per questo motivo, non ha mai riscosso il pagamento dell’affitto nei mesi a seguire.

"Il nuovo inquilino mi ha spiegato che aveva bisogno di tempo per sistemare la sua nuova casa e mi chiedeva di pazientare – racconta la signora – ma ad ogni mese rimandava la consegna delle chiavi, né mi ha mai pagato l’affitto". Alla fine, a gennaio scorso, la proprietaria decide di rivolgersi ad un legale, l’avvocato Ezio Menichi, ed inizia l’iter in Tribunale: poco dopo arriva un decreto ingiuntivo perché la casa sia liberata. "Ci sono voluti altri cinque mesi e cinque accessi con gli ufficiali giudiziari – spiega la signora – per riavere la mia casa. Tempi lunghi e impegnativi. Nell’appartamento c’era questa famiglia che l’aveva occupato abusivamente: una coppia con due bambine".

Ieri mattina, però, all’arrivo degli ufficiali giudiziari, presenti anche due agenti della polizia, l’inquilino abusivo non ha protestato e nel giro di poco tempo ha lasciato l’appartamento. "La moglie e le due bambine si erano già trasferite - racconta la signora Petrucci - perciò è stato tutto più semplice. Se la vicenda si è conclusa bene lo devo all’impegno del mio avvocato. Ma per me la vicenda non si è ancora conclusa. Ho ancora molte spese da sostenere. Nella casa sono rimasti alcuni mobili, che l’inquilino non ha voluto portare via e di cui mi devo liberare".

Soprattutto , c’è un’amara considerazione che la signora fa, alla fine di questi dodici mesi di calvario. "Si parla tanto del problema abitativo - commenta – le case in effetti mancano. Le risorse per l’edilizia popolare sono quelle che sono, ma oggi i proprietari di immobili hanno paura a darli in affitto. Non ci sono agenzie e controlli che tutelino davvero i cittadini da situazioni come quella che io ho vissuto. L’unica possibilità è di fare affitti turistici, o di tenere chiuse le nostre case".