
Le centinaia di sacchi neri pieni di scarti tessili che sono stati abbandonati a ridosso di Villa Baldi
Si sono chiuse le indagini della Procura, per identificare i responsabili dell’enorme quantità di rifiuti abbandonati nell’area privata di Villa Baldi alla Ferruccia. Lo apprendiamo dal vicesindaco di Agliana, Fabrizio Baroncelli, che ha la delega all’ambiente e da mesi si interessa del caso. "I responsabili dell’incivile e consistente abbandono di sacchi neri - riferisce Baroncelli - sarebbero aziende del distretto tessile, presumibilmente condotte da stranieri e che, probabilmente, si avvalevano di esterni per lo smaltimento abusivo. Concluse le indagini - informa il vicesindaco -, il Comune ha emesso l’ordinanza che intima alla società proprietaria dell’area la rimozione dei rifiuti, a proprio carico, entro 45 giorni. La ripulitura dovrebbe avvenire in tempi brevi - prosegue Baroncelli - poiché i proprietari, che avevano sporto la denuncia che ha dato il via alle indagini, hanno dichiarato di essersi già rivolti a un’azienda di smaltimento. Una volta ripulita l’area, la proprietà dovrà dimostrare al Comune di avere provveduto al corretto smaltimento dei rifiuti. Trattandosi di scarti tessili, chiusi in sacchi di plastica che si sono mantenuti integri - osserva Baroncelli - non dovrebbe essere necessaria la bonifica dell’area". La montagna di sacchi neri abbandonati incivilmente da ignoti, oltre il muretto, nel giardino di Villa Baldi della Ferruccia, venne segnalata pubblicamente per la prima volta a fine agosto 2024 da Legambiente Quarrata. In questi mesi del caso si è discusso anche nel consiglio comunale di Agliana, con un’interrogazione e successivamente con un’interpellanza, presentate dal Pd. Villa Baldi è un edificio storico di proprietà privata, risalente alla fine del 1700, situato tra via Selva e il torrente Ombrone. Purtroppo da diversi anni è in grave stato di abbandono e degrado. I protagonisti dell’incresciosa vicenda delle centinaia di sacchi neri abbandonati abusivamente oltre il muretto, avrebbero compiuto lo scempio introducendosi con automezzi nella stradina adiacente, tra l’Ombrone e il muretto di recinzione della Villa.
La stradina è una viabilità di pertinenza del Consorzio di bonifica Medio Valdarno. L’accesso era inizialmente chiuso da una catena che è stata divelta, probabilmente dagli autori degli abbandoni selvaggi, per accedere con automezzi. Baroncelli, in consiglio comunale aveva informato di avere sollecitato il Consorzio a ripristinare la chiusura della stradina. Infatti, per impedire l’accesso è stata installata una sbarra. "La proprietà si è impegnata a un controllo costante degli accessi all’immobile – conclude Fabrizio Baroncelli -. L’auspicio è che episodi del genere non si ripetano".
Piera Salvi