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Greta Cavaciocchi
Greta Cavaciocchi è la nuova coordinatrice di Fratelli d’Italia per il circolo di Montale. La nomina di Cavaciocchi è arrivata in seguito alle elezioni avvenute nel corso del congresso comunale di Montale di Fratelli d’Italia. Al congresso hanno partecipato sostenitori e iscritti di Montale. Era presente anche Francesca Capecchi, consigliera comunale e provinciale a Pistoia di Fratelli d’Italia. Greta Cavaciocchi è sconsigliera comunale nel gruppo di centrodestra Noi per Montale insieme a Lorenzo Bandinelli e Michael Paperetti. "Milito all’interno del partito di Fratelli d’Italia da diverso tempo – ha detto Cavaciocchi presentando il suo programma – e ho scelto di candidarmi al coordinamento comunale per il comune di Montale poiché sono fermamente convinta che sia necessario portare quelle che sono le linee guida dettate dal nostro governo in ogni singolo comune".
Nel programma della neoeletta coordinatrice gli argomenti posti in evidenza sono la sicurezza ambientale, la sicurezza dei cittadini, le politiche giovanili, la vicinanza delle istituzioni alla popolazione e la cultura. Sulla sicurezza idrogeologica Cavaciocchi sostiene che: "La prevenzione non sempre sembra redditizia in termini di propaganda politica, ma è l’unico modo per ridurre i rischi ambientali". Cavaciocchi ha sottolineato il problema della sicurezza a Montale.
"Siamo stati accusati di dipingere Montale come il Far West – ha detto –, ma i fatti purtroppo ci danno ragione, diverse zone del nostro paese sono diventate ormai pericolose da frequentare, specialmente nelle ore serali, e onestamente il dover limitare la libertà per timore della propria incolumità mi sembra un segnale sufficiente per poter affermare che il tema della sicurezza è stato trascurato per troppo tempo e al quale è urgente trovare al più presto delle soluzioni". Il programma della coordinatrice di Fi propone politiche giovanili efficaci, un ripristino del rapporto tra cittadini e istituzioni e inoltre, in campo culturale: "Uno sforzo per valorizzare i tesori presenti nel Comune che sono spesso abbandonati a se stessi".
Giacomo Bini