CECCHINI 7,5. Subito chiamato in causa dopo due minuti, formidabile anche nel doppio intervento su Marino e Barbuti nella ripresa. Il migliore in campo, di nuovo.
MAZZEI 5,5. Sbaglia molto nel primo tempo, un po’ meglio nella ripresa quando riesce a prendere le misure agli avversari.
POLVANI 6. Fa sempre buona guardia su Barbuti e gli impedisce di essere pericoloso per tutta la partita.
BERTOLO 5,5. Falloso nel primo tempo, rimedia anche l’ammonizione. Coi suoi lanci verso gli attaccanti riesce a combinare ben poco.
MALOKU 5. L’attenuante è che non giocava titolare da maggio, ma sembra veramente un corpo estraneo alla squadra. (Dal 10’ st GRILLI 6. Solito dinamismo in mezzo al campo, nel finale è tra gli ultimi a mollare. Davvero non può giocare titolare in una linea mediana così monopasso?).
BASANISI 5,5. Quantità tanta, qualità molto meno. Pomeriggio piuttosto grigio.
CAPONI 5. Poco coinvolto dai compagni, lento e falloso. La brutta copia del giocatore ammirato nelle scorse due stagioni.
GRESELIN 6. Letteralmente l’unico sufficiente nel pessimo primo tempo collettivo. Inspiegabile la sua sostituzione (dal 10’ st DONIDA 6. Nella sofferenza generale della ripresa lui dà un contributo importante in fase difensiva).
DIODATO 5,5. Giusti è un cliente scomodo e lui a tratti lo soffre. Condizionato anche dal cartellino giallo, lascia il campo piuttosto presto (dal 10’ st CUOMO 6. Non spinge ma dietro è preziosissimo con un paio di interventi da applausi).
PINZAUTI 5,5. Stavolta nemmeno l’impegno basta per arrivare alla sufficienza. Mai pericoloso in 55 minuti. (dal 10’ st SPARACELLO 5,5. Sempre tenuto a bada dai difensori biancazzurri, non riesce mai ad accendersi).
CARDELLA 5,5. Nel primo tempo combina ben poco, cresce nella ripresa e crea l’unico pericolo della partita della Pistoiese con un tiro che si spegne sull’esterno della rete (dal 40’ st TASCINI SV).
GIACOMARRO 5. Quattro cambi ad inizio ripresa significano che qualcosa nella formazione iniziale non ha funzionato. Giocando in questo modo sarà difficile essere competitivi nel lungo periodo.
Michele Flori