
I volontari di Legambiente con l’assessore regionale Monnia Monni e il sindaco
I progetti per mitigare il rischio idraulico a Quarrata, sia nella zona di pianura che nel Montalbano, sono tutti indicati nelle due planimetrie che il presidente di Legambiente di Quarrata Daniele Manetti ha presentato all’assessora regionale Monia Monni durante la sua visita a Quarrata. Ora però bisogna trovare i soldi per una spesa complessiva di 135 milioni di euro. "Attualmente i progetti sono privi di finanziamento – fa presente Daniele Manetti – bisognerà continuare a fare pressione sugli enti pubblici perché non è cosa da poco ottenere queste risorse per la grave situazione attuale con mille criticità aperte , ma non bisogna demordere, tutti insieme ce la possiamo fare". Le due planimetrie sono state elaborate dai tecnici del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno con il contributo attivo dei volontari di Legambiente sempre presenti sul territorio a monitorare e segnalare le molteplici criticità idrogeologiche. I volontari di Legambiente hanno ricevuto il ringraziamento dell’assessora Monni per il loro impegno.
La prima planimetria contiene gli interventi per eliminare fin dove possibile gli allagamenti per le acque basse dell’intero reticolo della piana quarratina. "Per quanto riguarda via Brana e via Bottaia, via Caboto e strade limitrofe – spiega Manetti – si prevedono due casse di espansione, una proprio in via Brana in territorio del comune di Pistoia, l’altra, tra via del Cantone e via Bottaia, in territorio quarratino". Legambiente di Quarrata ha avuto un incontro con gli assessori del Comune di Pistoia Alessio Bartolomei e Leonardo Cialdi registrando, da parte dell’amministrazione pistoiese, delle perplessità sull’efficienza della cassa di espansione a Barba e una preferenza per una soluzione al problema dell’Ombroncello.
"Va presa in considerazione la posizione degli assessori del Comune di Pistoia – sostiene Manetti –, ma non si deve fermare in nessun modo il progetto della cassa di esondazione nel territorio pistoiese per mitigare il rischio idrogeologico in via Brana".
Manetti fa presente che: "Dal 1999 il Comune di Pistoia deve invasare oltre tre milioni e mezzo di acqua alluvionale per tutelare la piana quarratina mentre a oggi non ha invasato ancora una goccia d’acqua mentre il Comune di Quarrata ha costruito negli anni sul suo territorio ben sei casse d’espansione". Nella planimetria risulta fondamentale anche, per la zona tra Olmi e Casini, il progetto di un canale che da via del Falchero porti l’acqua alluvionale e la immette nel fosso Quadrelli tramite un’idrovora.
Altri progetti sono previsti col massimo dettaglio, compresi quelli sul torrente Fermulla, nelle due planimetrie che costituiscono quel master-plan organico a cui ha fatto riferimento l’assessora Monni nella sua visita per andare oltre gli interventi di emergenza.
Giacomo Bini