Comincia giovedì 20 aprile la grande maratona della prima parte del Premio letterario internazionale Ceppo, con la sua appendice dei Ragazzi (sostenuta dalla Fondazione Chianti Banca), che sarà un susseguirsi di incontri tra gli studenti delle primarie e secondarie di primo grado per Anna Sarfatti e delle scuole secondarie di secondo grado per Wlodek Goldkorn. I due, ricordiamo, sono risultati vincitori ex aequo del Premio Ceppo per l’infanzia e l’adolescenza, già assegnato nell’ambito dell’anteprima dello scorso gennaio in occasione della Giornata della Memoria. Quattro le giornate di incontri-confronti nell’ambito del Premio Ceppo Ragazzi 2023 che premia le più belle recensioni animate, scritte e multimediali con buoni spendibili in libreria (Giunti al Punto) programmate in varie sedi: alla Biblioteca San Giorgio il 20 e 28 aprile, all’Istituto comprensivo Frank-Carradori il 21 aprile e al Liceo Scientifico Duca D’Aosta il 29 aprile. Sono state oltre cinquecento le recensioni arrivate, valutate dalla giuria letteraria del Premio in vista dell’assegnazione dei Premi Ceppo Ragazzi. Novità di quest’anno, oltre ai due vincitori, sono i laboratori di lettura e scrittura svolti nelle primarie Frank-Carradori (a cura di Rose Laura Polimeni) e Raffaello (a cura di Alessio Arnese): gli studenti hanno letto i libri di Anna Sarfatti o da lei consigliati per la primaria e hanno preparato molte domande ed elaborati, scritti, disegnati e multimediali che avranno l’occasione di mostrare nei due incontri di giovedì e venerdì.
"Le numerosissime recensioni ai libri di Sarfatti e di Goldkorn o da loro consigliati – commentano i giurati Ilaria Tagliaferri e Filiberto Segatto –, hanno evidenziato come, per la struttura della narrazione, i riferimenti storici, lo stile a volte saggistico o comunque più discorsivo, abbiano richiesto un buon impegno nella lettura. È stato apprezzato anche il fatto che questi testi hanno la forza della testimoniaza autobiografica e sono quindi particolarmente coinvolgenti. Hanno colpito le riflessioni sulla natura dei ricordi e della memoria, sul ruolo dell’immaginazione e della libertà e la rievocazione delle vittime della Shoah e della crudeltà dei campi di concentramento e di sterminio.
"L’attenzione rivolta alla dimensione storico-politica o al nesso fondamentale tra memoria e resistenza contro il male e l’ingiustizia, è stata tuttavia minore rispetto a quella rivolta agli aspetti esistenziali. Comprensibile questa prospettiva di lettura se si tiene conto della natura dell’adolescenza delle ultime generazioni. Spesso i ragazzi, come nelle recensioni del ‘Diario’ di Anne Frank, affrontano temi delicati e complessi che caratterizzano il loro stato d’animo, confrontando situazioni storiche e loro vicissitudini famigliari. Spesso – concludono i giurati – nelle loro recensioni i ragazzi affrontano aspetti anche dolorosi, hanno il coraggio di mettersi a nudo, di riflettere su se stessi e sugli altri, spesso con una grande capacità di analisi e di sintesi stilistica".
l.m.