"Che fine ha fatto il polo produttivo di Fendi in via del Redolone?"

Il consigliere Barbasso chiede chiarimenti sull'iter del polo produttivo Fendi a Serravalle, temendo un possibile cambiamento di progetto dell'azienda.

"Che fine ha fatto il polo produttivo di Fendi in via del Redolone?"

Il consigliere Silvano Barbasso anticipa l’interrogazione che sarà discussa durante il consiglio comunale del 31 luglio

"Abbiamo presentato questo atto per chiedere all’amministrazione di fare il punto sullo stato d’avanzamento del percorso che dovrebbe portare alla realizzazione di un polo produttivo di Fendi in via del Redolone. Perché non se ne sente più parlare da mesi, e il rischio che l’azienda possa aver cambiato idea, a nostro avviso, esiste". E’ l’attacco del consigliere di centrosinistra Silvano Barbasso, che ha così anticipato l’interrogazione presentata insieme agli altri consiglieri Caterina Benini, Sandro Cioni e Francesco Romagnoli. Un atto che dovrebbe essere discusso già nella prossima seduta del consiglio comunale fissata per mercoledì prossimo, 31 luglio, e che avrà come argomento l’area di 28mila metri quadri di via del Redolone nella quale il brand franco-italiano dovrebbe realizzare un insediamento produttivo. Lo aveva annunciato l’amministrazione comunale la scorsa estate e in previsione dell’operazione, Comune di Serravalle e Regione Toscana avevano sottoscritto un protocollo d’intesa con l’azienda.

"Quando il progetto fu presentato in pompa magna, lo scorso anno, fu detto che avrebbe portato duecento nuovi posti di lavoro sul territorio – ha proseguito Barbasso – non abbiamo tuttavia aggiornamenti da parecchio tempo e non vorremmo che questo silenzio fosse dovuto al fatto che Fendi possa aver fatto retromarcia. Per fugare ogni dubbio, chiediamo al sindaco e alla giunta di informare il consiglio e la cittadinanza sullo stato dell’iter, innanzitutto". Una richiesta di chiarimenti era arrivata anche da Serravalle Civica, facendo notare in una nota come le ultime notizie sull’operazione risalissero allo scorso dicembre, quando venne preannunciato anche: "Un parcheggio pubblico di 2700 metri quadri, che l’azienda avrebbe costruito e poi ceduto al Comune a scomputo degli oneri di urbanizzazione".

G.F.