Pistoia, 19 marzo 2016 - Si chiama "Virgilio-città futura" ed è l’associazione che per il 2016 si occuperà dell’accoglienza dei profughi nel territorio comunale insieme alla Coeso e al consorzio Opere della misericordia. Dove è la particolarità? L’associazione fa capo a due parroci della diocesi: don Alessandro Carmignani e don Massimo Biancalani. I due preti si sono rimboccati le maniche e, per la prima volta, si occuperanno dell’accoglienza di chi è dovuto fuggire dalla propria terra natale. Non solo, i sacerdoti stanno pensando ad un vero e proprio percorso di integrazione tanto che è in ponte, una volta arrivati i primi ospiti in parrocchia, l’allestimento di uno spazio, all’interno della chiesa di Vicofaro, dedicato alla religione musulmana, per consentire ai profughi di seguire la loro fede.
Insieme ai sacerdoti operano Marco Pierattini e Alessandro Vivarelli. I due hanno creato nel 2004 l’associazione che si è sempre occupata di accogliere, per scopi ricettivo-turistici, persone in difficoltà nella provincia di Pistoia. In pratica, Vivarelli e Pierattini, hanno messo a disposizione dei due parroci l’associazione per permettere loro di partecipare al bando del Ministero dell’Interno. In tutto saranno 18 le persone che verranno accolte tra Vicofaro e Marliana.
"Stiamo seguendo semplicemente l’appello che la scorsa estate fece Papa Francesco – spiegano i parroci - Ogni parrocchia dovrebbe aprire le porte a queste persone disperate. Vogliamo essere un esempio di come la chiesa possa essere parte attiva in questa emergenza. Noi crediamo e speriamo che anche le altre parrocchie di Pistoia possano partecipare a questo percorso, anzi l’invito è quello di contattarci, di collaborare per rendere questo progetto di accoglienza il più inclusivo possibile".
Un percorso tutt’altro che facile quello intrapreso dai due preti. L’investimento iniziale sarà importante: servono letti, personale specializzato e tutto il necessario per creare un ambiente ospitale a queste persone. Il vescovo ha preso atto dell’iniziativa per accogliere e si è mostrato disponibile a collaborare. "Non sarà facile – sottolineano i sacerdoti -. Puntiamo molto sull’integrazione di queste persone. Le nostre comunità di riferimento saranno invitate a partecipare, a interagire con questi ospiti, a conoscere le loro storie anche per superare i tanti, troppi, atteggiamenti xenofobi nei loro confronti". E a Vicofaro ci sarà uno spazio in chiesa per la preghiera musulmana, così come aveva previsto anche il progettista della struttura, l’architetto Bassi.
"Stenderemo dei tappeti nello spazio che si trova accanto all’altare in modo che chi vuole possa continuare a seguire la propria fede musulmana - dice don Biancalani - Non hanno bisogno di molto, l’importante per loro è orientarsi verso la Mecca. Dal momento del loro arrivo diventerà anche la loro casa di preghiera".