REDAZIONE PISTOIA

Scarsa igiene e lavoratori a nero, ristorante sushi nei guai

Sopralluogo Nas-Ispettorato

Nas

Pistoia, 11 giugno 2019 - Carenze sotto il profilo igienico, ma anche sulla normativa sul lavoro. Si è concluso con il sequestro di dieci chili di prodotti alimentari, multe che potranno arrivare fino a 9.500 euro e sospensione dell'attività (poi evitata grazie al pagamento di una multa) il sopralluogo dei carabinieri della stazione di Pistoia-viale Italia in collaborazione con i colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Pistoia e del Nas di Firenze effettuato in un ristorante sushi di via Dalmazia.

Il locale, di proprietà di un 30enne del luogo, cittadino cinese, è risultato privo dell’abbattitore previsto per la somministrazione del pesce crudo e fra il personale di servizio vi erano due lavoratori in nero.

A stretto giro di posta arriva la replica dell'interessato tramite il suo avvocato, Stefano Cavazzoni. "Non corrisponde al vero che la mia cliente non sia in possesso di abbattitore (né che lo abbia acquistato questa mattina), all’opposto sono state rilevate irregolarità documentali nel suo utilizzo dal febbraio 2019", spiega il legale.

"Il ristorante è rimasto ed è aperto nei consueti orari di servizio. Nel verbale Usl è stata, difatti, disposta la temporanea sospensione “dell’attività di preparazione gastronomica contenente prodotti della pesca destinati ad essere consumati crudi, fintanto che non sarà data prova di aver predisposto/correttamente applicato una specifica procedura per l’abbattimento del pesce da consumarsi crudo”". La sospensione era stata imposta salvo pagamento della sanzione di 500 euro per lavoratore. "Il pagamento - dice l'avvocato - è avvenuto in mattinata per cui nessuna interruzione si è mai verificata. Riguardo alle multe per 9.500 euro, "non è stata irrogata alcuna sanzione di detto importo. Invero, la ditta individuale che rappresento è stata avvertita del fatto che detta sanzione potrà” essere irrogata qualora la stessa non si adegui alle prescrizioni igienico-sanitarie che si assumono essere state violate. Si precisa, in ogni caso, che sono già state attivate le procedure per regolarizzare ogni pendenza".

Infine il legale specifica che “riguardo al sequestro di dieci chili di prodotti alimentari per la presenza di agenti infestanti, nel verbale dei NAS è data evidenza del fatto che il prodotto sequestrato, del peso complessivo inferiore a 6 kg, veniva interdetto alla vendita per la “sussistenza di dubbi circa identità e provenienza”, in altre parole per un problema di etichetta. L’impiego dell’espressione “agenti infestanti” è gravemente denigratoria dal momento che è in grado di ingenerare indebite preoccupazioni e allarmismi, soprattutto in considerazione del fatto che nessuna analisi dalla quale si sia potuto dedurre un pericolo per la salute umana è stata svolta sulla merce sequestrata".