Pistoia, 1 settembre 2015 - Cittadini, rappresentati delle istituzioni, sindacalisti, tutti insieme a manifestare davanti alle Poste centrali di Pistoia contro la chiusura di 8 uffici postali: Tobbiana, Le Grazie, San Mommè, Montemagno, Cireglio, Villa di Baggio, Calamecca e Pracchia. L'annuncio fatto da Poste italiane per il prossimo 7 settembre non incontra il favore dei cittadini e infatti stamani, alla protesta, hanno aderito oltre cento persone.
"È un momento molto difficile - spiega Luca Marmo, sindaco di Piteglio -, soprattutto per quegli utenti degli uffici postali delle nostre aree montane, che si vedono private di un servizio che è di fondamentale importanza in particolare per gli anziani e per le categorie deboli". "Da qui al 7 settembre - ha aggiunto Daniela Belliti, vicesindaco di Pistoia - noi dispiegheremo tutte le iniziative necessarie affinché quel piano non si concretizzi".
"Noi siamo qui - ha spiegato Ferdinando Betti, sindaco di Montale - per far sì che l'ufficio postale di Tobbiana non chiuda. I residenti della frazione, circa un migliaio, sono arrabbiatissimi perché poi dovranno percorrere circa sei chilometri per raggiungere l'altro ufficio postale che si trova a Montale capoluogo". "Chiudere gli uffici in collina e in montagna - sottolinea Giuseppe Totaro (Cisl) - rappresenta un problema non tanto per i lavoratori postali, in quanto andranno a lavorare in altre sedi, quanto per i cittadini, in gran parte anziani". "Ogni ufficio postale che chiude - ha rimarcato Michele Mengoli (Cgil) - è un presidio governativo che viene meno". Tutti sperano in una risposta positiva da parte del Tar al ricorso presentato dai sindaci, risposta attesa per giovedì 3 settembre.