
Cimiteri nel degrado A San Piero in Vincio e a Spazzavento rovi e lapidi spezzate
Lapidi spezzate tra alte erbacce che prendono il sopravvento, macchie di umidità in corrispondenza di fili elettrici, cantieri lenti o fermi da tempo con portici a rischio di crollo. Questo lo stato in cui versano ancora i cimiteri di San Piero in Vincio e Spazzavento, nonostante le proteste sollevate negli anni e in più occasioni dai cittadini che lì hanno i propri cari, senza che però questo portasse ad alcun intervento effettivo e sostanziale sulle strutture, lasciando la via libera al degrado e all’incuria.
Quella del cimitero di San Piero in Vincio è una situazione complessa che si protrae ormai da circa quindici anni. Qui i lavori di riqualificazione sono praticamente cristallizzati nel tempo tanto che, a guardare alcune foto di oltre un decennio fa per confrontarla con la realtà odierna, non si nota la minima differenza. Stessi tubi innocenti a sostenere la pericolante struttura dei porticati, stessi triangoli su sfondo giallo a mettere in guardia i visitatori, stesse reti che imprigionano i loculi dei loro defunti. A questo, si aggiunge la presenza nelle cripte di cavi elettrici scoperti vicino a macchie di umidità di recente formazione, segno dell’esistenza di infiltrazioni non trascurabili. In generale, le condizioni della struttura appiano tutt’altro che sicure per i cittadini, facendo quasi passare inosservato lo stato di altre aree trascurate e dove si accumulano lapidi spezzate ed escrementi di animali, come ad esempio nella piccola cappella al centro del cimitero.
Un quadro piuttosto desolante, che si trascina appunto da molto, anche a causa di una situazione complessa dal punto di vista gestionale, che vede la Compagnia della Misericordia e il Comune come coogestori: l’una degli edifici che accolgono i circa 900 loculi del camposanto, l’altro del terreno che accoglie le sepoltura. Proprio il Comune, in una nota, conferma di aver "scritto e chiesto interventi puntuali al fine di sistemare dignitosamente gli ambienti e risolvere le criticità strutturali" alla Compagnia della Misericordia, la quale attraverso il suo rappresentante, il ragionier Luca Tognozzi, annuncia sviluppi.
"A settembre, dopo il consiglio direttivo della Compagnia, – spiega – verranno ripresi i contatti con l’Amministrazione per gestire il programma, precedentemente indicato, per il recupero delle zone interessate, dando priorità alle situazioni più precarie, per quanto riguarda lo stato dei loculi. C’è da dire che il programma è stato rallentato ulteriormente dalla pandemia, ma è vero che la questione di San Piero in Vincio è annosa, anche perché ci sono state molte cose da definire, a partire dalle competenze. Sono stati infatti necessari dei chiarimenti su cosa competeva a chi in un percorso che ha coinvolto non solo la Compagnia e il Comune, ma anche la sovraintendenza".
Se lo stato del cimitero di San Piero in Vincio, nonostante lo spiraglio aperto da Tognozzi per il futuro prossimo, appare totalmente desolante allo stato attuale, ha invece due facce la medaglia del cimitero di Spazzavento. Da un lato, la parte nuova e sopraelevata appare abbastanza curata, se si escludono un po’ di erbacce in prossimità delle tombe, tutte comunque ben disposte e di collocazione piuttosto recente. Nell’area di sotto invece, in quella che sembra essere la parte più datata del cimitero, lo sconfortante rovescio. Anche qui, numerose lapidi spezzate, macchie di umidità sul soffitto del portico (causa forse di infiltrazione provenienti dal tetto) e in generale il segno di una manutenzione insufficiente per le necessità della struttura, come si rileva anche osservando la cappella mortuaria, priva di porta (se si esclude la presenza di una tenda sdrucita) e con le consuete tracce all’interno riconducibili dovute alla costante frequentazione di animali selvatici. Ciò che però salta maggiormente all’occhio sono ancora alcune tombe vuote, recintate dal nastro bianco e rosso e letteralmente murate, dal momento che in passato erano diventati dei veri e propri pozzi di acqua putrescente. Peccato che la muratura stia ormai cedendo, lasciando in parte scoperte le fosse. Anche qui la denuncia e le segnalazioni della parrocchia e dei cittadini, che chiedono al Comune azioni risolutive, vanno avanti da anni ma, a parte qualche intervento parziale, le condizioni non sembrano essere migliorate e Spazzavento non compare tra i cimiteri interessati dall’investimento di circa 250 mila comunque destinati dal Comune agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Andrea Biagioni