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Nuovo regolamento edilizio, Ordine architetti: "Coinvolgimento soft, speriamo nel futuro"

Zarrini, presidente dell’Ordine degli architetti di Pistoia, sottolinea i punti di forza e di innovazione della bozza: poi toccherà a loro mediare coi cittadini

Mentre in consiglio comunale è ancora in discussione il nuovo regolamento edilizio (l’approvazione arriverà soltanto alle 21), che andrà ad aggiornare il precedente risalente al 2009, emergono i commenti positivi ma anche le perplessità da parte del mondo dei professionisti. Non mancano e sono ben accolte le novità, tuttavia la modalità di confronto con il Comune sono state altalenanti. Motivo per cui la presidente dell’ordine degli architetti di Pistoia Serena Zarrini invita a non interrompere il dialogo in futuro ma, anzi, a potenziarlo e perfezionarlo.

Presidente, in generale il nuovo regolamento edilizio comunale che strumento è rispetto al precedente?

"È innovativo e articolato, siamo abbastanza soddisfatti del lavoro fatto, c’era sicuramente bisogno di rinnovarlo. Non sappiamo se le nostre richieste siano state accolte o meno. La bozza del regolamento ci è arrivata a marzo e ci abbiamo lavorato un paio di mesi per far pervenire le nostre osservazioni".

Le vostre richieste principali al Comune?

"Semplificare le procedure. Ciò che tutti gli ordini e associazioni di categoria hanno richiesto è che a un anno dall’approvazione del regolamento ci possa essere un nuovo confronto con il Comune. Così da poter far presenti all’amministrazione i correttivi necessari e valutarne l’applicazione. Avevamo chiesto uno strumento, attivo in tanti Comuni, ovvero il Piano del colore, che consiste in una serie di indicazioni sui colori delle facciate. Abbiamo proposto anche una nuova forma di collaborazione, che esiste già nel Comune di Roma con il progetto ‘Ciclope’, per cui le pratiche articolate invece di passare dalla commissione edilizia passano da una sorta di pre-analisi effettuata dall’ordine degli architetti. E infine abbiamo provato a richiedere la possibilità di interloquire direttamente con la commissione edilizia per non lasciare spazio a fraintendimenti in caso di pratiche che rischiano di bloccarsi".

Le migliorie che più avete apprezzato?

"Il regolamento è migliorativo rispetto a quello del 2009 perché molto più articolato e attento alle esigenze del territorio, perché le regole che vanno bene in città spesso non sono applicabili al di fuori dei centri urbani. Per esempio le agevolazioni sugli oneri di urbanizzazione, tra cui l’introduzione del ‘baratto amministrativo’, con cui si azzerano gli oneri di urbanizzazione per chi costruisce ex novo ed esegue anche interventi di manutenzione al patrimonio pubblico al posto del Comune. Importante anche la riduzione degli oneri per chi costruisce in periferia o in montagna o il 20% in meno sulle ristrutturazioni. O la cancellazione degli oneri per i rifacimenti delle abitazioni eseguite da famiglie con un componente disabile, come previsto dal regolamento edilizio di Firenze".

E invece cosa poteva essere migliorato?

"Avremmo apprezzato un maggior coinvolgimento e attenzione da parte del Comune. Già lo scorso marzo avevamo fatto pervenire agli uffici le nostre valutazioni. Poi sono riprese le consultazioni lo scorso mese in commissione. Non tutti vi abbiamo potuto partecipare perché la convocazione dal Comune arrivava un paio d’ore prima dell’inizio delle riunioni. Motivo per cui, per molti di noi, è stato difficile organizzarsi".

Quindi il dialogo andrà ripreso in futuro anche a regolamento approvato?

"Noi lanciamo l’appello perché sia così. Si renderanno necessari aggiornamenti nel corso degli anni, si dovrà intervenire con una sorta di revisione sull’applicazione delle misure. Sarebbe un passaggio importante perché dopotutto saremo noi a dover guidare i cittadini nella comprensione e possibile applicazione del nuovo regolamento".

Samantha Ferri