Non si conoscevano. Non avevano rancori o conti in sospeso. Ma quella sera in discoteca qualcosa è accaduto, un atteggiamento sbagliato, un approccio con un’amica non gradito. Tanto è bastato per scatenare un’aggressione a colpi di bottiglia, che ha procurato a un ragazzo pistoiese appena maggiorenne ferite al volto, al collo e al torace e cinquanta punti di sutura. La violenza sarebbe avvenuta la notte tra domenica 19 gennaio e lunedì 20, all’esterno del club di Sant’Agostino H2NO, un locale frequentato e apprezzato soprattutto da giovanissimi. Le indagini dei carabinieri di Pistoia, dirette dal sostituto procuratore Chiara Contesini, hanno permesso di risalire al presunto responsabile dell’aggressione in pochi giorni e lunedì scorso il gip Luca Gaspari ha disposto per il ragazzo, un 19enne pistoiese, la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
L’agguato si sarebbe consumato intorno alle 4,30, quando il locale stava ormai per chiudere e quando tutti stavano per andare via. Prima ci sarebbe stata una discussione, quando i ragazzi erano ancora dentro: una questione di gelosia, probabilmente, scatenata dal tentativo della vittima di avvicinare l’amica dell’altro. I buttafuori, accortisi della lite, avrebbero invitato entrambi a lasciare la discoteca. A quel punto, la situazione sembrava tornata alla calma. Ma così non è stato: il 19enne era già salito nell’auto del padre che era venuto a riprenderlo dopo la serata, quando ha deciso di tornare indietro, dopo aver visto il gruppo di amici della vittima a cento metri dall’ingresso del locale. Al padre ha detto di aspettarlo lì fuori, perché doveva "parlare" con i ragazzi. Poi, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, si sarebbe avvicinato alle spalle del coetaneo e, dopo averlo spintonato, lo avrebbe colpito al volto con una bottiglia di birra, spaccandogliela addosso.
Poi, con i cocci avrebbe continuato a infierire altri colpi al collo, al volto e al torace. In soccorso sarebbero intervenuti alcuni amici e lo stesso padre del 19enne. Portato al pronto soccorso, il giovane è stato medicato con oltre cinquanta punti di sutura. I colpi, seppur profondi, non hanno toccato punti vitali, altrimenti le conseguenze sarebbero state ben altre. I carabinieri sono arrivati all’individuazione del presunto responsabile in pochi giorni, incrociando le indicazioni fornite dai testimoni. Lunedì scorso il gip ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, "ritenendo sussistenti gli indizi del reato di tentato omicidio aggravato". Secondo quanto emerso dalle prime indagini infatti, l’efferatezza dell’aggressione, l’uso di un’arma impropria e la reiterazione dei colpi, anche dopo la rottura della bottiglia, indicherebbero una chiara intenzione di uccidere da parte dell’assalitore. L’inchiesta è ancora in corso e i carabinieri di Pistoia stanno continuando ad indagare per chiarire ogni aspetto della vicenda.
Intanto sulla vicenda sono intervenuti anche i titolari del locale H2NO. "Abbiamo appreso dei fatti di cronaca del 19 gennaio scorso. Innanzitutto vogliamo rappresentare la nostra vicinanza alle famiglie coinvolte per il momento davvero drammatico che stanno vivendo. Riguardo alla vicenda, se è vero che lo screzio, senza alcun tipo di contatto fisico, tra i due ragazzi coninvolti è iniziato all’interno del locale, questo è accaduto quando eravamo già in chiusura, tanto che le luci erano accese e la musica spenta e le persone stavano uscendo. La sicurezza è intervenuta immediatamente accompagnando fuori dal circolo i due che dopo qualche attimo di confronto si sono stretti la mano. Abbiamo poi saputo che oltre l’orario di chiusura del circolo e in prossimità di viale Fermi, ben oltre quindi orario e spazi di nostra competenza, è avvenuta l’aggressione. Nonostante fortemente dispiaciuti per l’accaduto, teniamo anche a ribadire quindi la nostra estraneità alla vicenda".
Martina Vacca