REDAZIONE PISTOIA

Come nasce una scarpa: lo spiega e racconta Daniele Ferradini

E’ il titolare, con altri soci, di due importanti aziende produttrici di macchinari per calzature che ha contatti in tutto il mondo

Il libro di Daniele Ferradini parla di scarpe e del mondo che circonda questo manufatto, il quale ha da lungo tempo un ruolo importante nell’economia della nostra regione. Si intitola "Il calzaturificio, tradizione e tecnologia". Il volume, scritto in italiano e inglese, usa spesso un linguaggio tecnico, presentando le varie fasi della realizzazione della scarpa. Ma tutto questo è inserito in un contesto di racconto, di storia, descrivendo l’evoluzione dei vari processi di trasformazione tecnologica.

L’autore Daniele Ferradini, classe 1978, vanta importanti esperienze nel settore. E’ titolare, insieme ad altri soci, di due aziende, della Tmc e della Tmc-Maxi, che si occupano di vendita e assistenza di macchinari per calzaturifici e articoli in pelle. Praticamente progettano, insieme ai proprietari, la realizzazione dei calzaturifici, suggerendo e fornendo loro il tipo di macchinari da usare. Terminato il calzaturificio, la ditta si occupa dell’assistenza e del funzionamento.

Attualmente le zone di intervento, oltre alla Toscana, sono i paesi del Medioriente, Europa dell’Est e da qualche anno l’Africa. La Tmc, che ha la sede a Lamporecchio, occupa circa venti persone. I soci di Daniele Ferradini sono Alessio Faggioli, David Nardi e Luca Carniani. È la seconda generazione in azienda;i sono tutti figli dei soci che fondarono la Tmc, vale a dire Raffaello, Massimo, Danilo e Rino. A questi ultimi dobbiamo aggiungere una quinta figura molto importante, Fernando Leporatti, che ha ricoperto un ruolo decisivo nella costituzione dell’azienda e che non fa più parte della società da tempo, anche se spesso collabora a livello tecnico in caso di bisogno.

"Girando il mondo e avendo modo di parlare con tanta gente – spiega Ferradini – ho notato un forte vuoto di conoscenza su come nasce l’idea di fare una scarpa, della sua realizzazione. Parlo del modello, del taglio, della tomaia, della preparazione, l’aggiunteria, le fasi di montaggio e il finissaggio. Tutte informazioni che nelle pagine del libro, corredate da fotografie, cerco di dare al lettore per colmare lacune di conoscenza. Non è un romanzo. È quasi un manuale tecnico. Mi preme però sottolineare che non voglio insegnare questo lavoro a nessuno. Il libro è rivolto a una platea di persone che hanno la curiosità di conoscere il nostro mondo o che ci entrano per la prima volta a contatto. Quando andiamo per il mondo e parliamo di progettare calzaturifici, è importante offrire a chi ci ascolta un quadro completo di tutto il lavoro che gira intorno a una scarpa. Per me – dice ancora Ferradini – questo libro rappresenta un biglietto da visita per i miei clienti. Ho messo su carta la mia esperienza personale, insieme a quella trasmessa da mio padre Massimo e quella derivante dal confronto quotidiano con i miei soci, colleghi ma soprattutto clienti. Per realizzarlo ho impiegato circa un anno. Sono soddisfatto del successo che sta riscuotendo e dell’interesse che suscita. E’ possibile trovarlo su Amazon sia in formato cartaceo che digitale. L’ho voluto dedicare a mia sorella Dania, purtroppo prematuramente scomparsa ancora giovanissima".

Massimo Mancini