Come una vittoria. Paolini ko a Wimbledon. Ma è la prima italiana ad arrivare in finale

Lo zio Adriano, da Maresca, applaude: "Jasmine ha fatto la storia". Fu lui ad avviarla al tennis: "Aveva cinque anni, si appassionò subito".

Come una vittoria. Paolini ko a Wimbledon. Ma è la prima italiana ad arrivare in finale

Come una vittoria. Paolini ko a Wimbledon. Ma è la prima italiana ad arrivare in finale

"A prescindere da tutto, ha già fatto la storia per essere stata la prima tennista italiana ad arrivare in finale a Wimbledon". E’ Adriano Paolini, zio di Jasmine, che da tempo vive a Maresca, a spendere elogi per l’alto rendimento che la tennista più promettente del movimento sportivo italiano sta evidenziando.

E poco importa che alla fine il sogno di diventare la prima italiana a vincere nel "tempio tennistico" per eccellenza si sia infranto in finale contro la ceca Barbora Krejcikov: Jasmine Paolini sta accumulando sempre più esperienza ai vertici e potrà riprovarci in futuro.

L’atleta nata a Castelnuovo Garfagnana e cresciuta a Bagni di Lucca è in qualche modo legata anche alla provincia di Pistoia: a Maresca, da oltre due decenni, abita come detto lo zio Adriano. La stessa Jasmine ha più volte fatto tappa sulle nostre montagne, soprattutto da giovanissima.

Non è un caso: secondo i beninformati è stato proprio il cinquantacinquenne Adriano, che gioca a tennis da oltre quarant’anni, ad avvicinarla allo sport del quale è diventata oggi una campionessa. E il diretto interessato ricorda spesso la prima volta che Jasmine, allora bambina, prese in mano una racchetta.

"Era il 2001: io giocavo al Tc Mirafiume, lei aveva solo cinque anni ed incuriosita da uno sport per lei nuova seguì le mie orme. Prima di superarmi definitivamente – ha ricordato, con una battuta – voglio ricordare e ringraziare tra l’altro i suoi primi maestri di tennis, Ivano Pieri e Marco Picchi, e l’allora presidente Luca Marchi. Ma penso che il merito sia anche dei suoi genitori: mio fratello Ugo e sua moglie Jacqueline non le hanno mai messo pressione".

Jasmine è cresciuta quindi con il supporto incondizionato del padre e della madre, del fratello William, della nonna Ivonne. E dello zio Adriano, che le aveva pronosticato in tempi non sospetti una carriera di primo piano. E che potrebbe rivedere a breve, visto che prima delle Olimpiadi di Parigi Jasmine dovrebbe tornare in Italia per salutare i parenti.

"Lo spero, staremo a vedere – ha concluso – con Jasmine ci sentiamo tramite messaggio prima delle varie partite, è il nostro rito scaramantico. Sono già orgoglioso di lei, ma credo davvero che abbia ancora qualche margine di miglioramento. E che possa diventare ancora più forte". Dopo due finali di Slam perse, del resto, l’obiettivo non può che essere quello di centrare il bersaglio grosso. Forza Jasmine, anche Pistoia fa il tifo per te.

Giovanni Fiorentino