E’ morto a Pistoia Comunardo Niccolai. Fu difensore nel Cagliari campione d’Italia

Lutto nel mondo del calcio per la scomparsa di un grande del calcio degli Anni Settanta. Era ricoverato all’ospedale del capoluogo. Appesi gli scarpini al chiodo divenne selezionatore azzurro e commissario tecnico della Nazionale femminile

Comunardo Niccolai, bandiera del Cagliari campione d'Italia. Lutto in provincia di Pistoia per la morte dell'ex difensore

Comunardo Niccolai, bandiera del Cagliari campione d'Italia. Lutto in provincia di Pistoia per la morte dell'ex difensore

Pistoia, 2 luglio 2024 – E’ morto all’ospedale di Pistoia Comunardo Niccolai, 77 anni, difensore del Cagliari campione d'Italia nel 1970. Era nato a Uzzano. 

"Tutto il Cagliari Calcio – si legge in un comunicato della società rossoblù – piange la scomparsa di Comunardo Niccolai, indimenticabile protagonista dello Scudetto del 1970. Era nato a Uzzano, piccolo centro in provincia di Pistoia, il 15 dicembre 1946. Deve il suo curioso nome di battesimo al papà, Lorenzo, che lo chiamò Comunardo in omaggio alla Comune di Parigi. Dopo gli inizi nel vivaio del Montecatini, Niccolai arrivò giovanissimo in Sardegna, alla Torres. Era il 1963: giocò 22 partite in Serie C, segnalandosi tra i migliori prospetti della categoria. Un'ottima stagione che gli valse l'attenzione del Cagliari, che lo acquistò precedendo tutte le squadre interessate al suo cartellino. Niccolai confermò le sue doti anche in rossoblù, anche se inizialmente dovette fare da riserva al più esperto Vescovi. Con la partenza di quest'ultimo nel 1968, si impossessò definitivamente della maglia numero 5. Rimase al Cagliari sino al 1976, per poi trasferirsi al Perugia e chiudere la carriera al Prato. Col Cagliari ha totalizzato oltre 270 presenze con 6 gol all'attivo".

Appesi gli scarpini al chiodo divenne allenatore e apprezzato selezionatore delle giovanili azzurre. Tenne a battesimo, in senso calcistico, anche Gianluigi Buffon e Francesco Totti. Nel 1993/94 divenne commissario tecnico della Nazionale femminile. Il suo nome rimane legato ad alcuni autogol rimasti leggenda.

Lui stesso ne parlava con filosofia e autoironia: 'All'inizio mi dava fastidio ma poi ci ho fatto l'abitudine. Ci sono giocatori che hanno fatto un'ottima carriera ma non se ne ricorda nessuno; io almeno ho lasciato un segno nella storia del calcio italiano'".