GIANLUCA BARNI
Cronaca

Comunque un successo. Giulia, atleta e donna: "Queste Olimpiadi sono tutte per mia nonna"

Gabbrielleschi dedica le sue fatiche a Ivana scomparsa mentre lei era in Francia. Ha chiuso al sesto posto: ottima prova in una competizione difficile, estrema.

Comunque un successo. Giulia, atleta e donna: "Queste Olimpiadi sono tutte per mia nonna"

Gabbrielleschi dedica le sue fatiche a Ivana scomparsa mentre lei era in Francia. Ha chiuso al sesto posto: ottima prova in una competizione difficile, estrema.

Sesta alle Olimpiadi: al sesto posto nella gara della vita della manifestazione di tutta un’esistenza sportiva, i Giochi Olimpici appunto. Giulia Gabbrielleschi ha portato sé stessa e la Pistoia del nuoto a una posizione di eccellenza planetaria, nuotando contro le correnti e l’acqua non linda (eufemismo) della Senna e controcorrente, per tutte le vicissitudini avute prima e durante la 10 chilometri di nuoto in acque libere.

Quella che un tempo, da ragazzina tosta, chiese al suo allenatore, Massimiliano Lombardi, di prepararla ai giochi a cinque cerchi, è ormai una donna, intelligente determinata generosa e soprattutto sensibile: vera. La tesserata di Nuotatori Pistoiesi e Fiamme Oro Napoli, colonna dell’Italfondo, lo scorso 24 luglio ha festeggiato 28 anni, impreziositi da una qualificazione olimpica agognata, sofferta e infine centrata. Una qualificazione che avrebbe meritato anche tre anni prima, a Tokyo 2020 (tenutisi nel 2021 causa Covid), una qualificazione fattale sudare in un modo che ha dell’incredibile, ma che lei e il suo tecnico, con classe e stile, hanno sempre evitato di commentare. Continuando ad allenarsi con costanza e tenacia. A lavorare sodo, in piscina e palestra, a Pistoia, nella piccola Boario, e a giro per l’Italia e il mondo, laddove gli stage e le gare azzurre la conducevano.

Ed ecco, ieri mattina, la sesta piazza al traguardo, alle spalle della neo bi-campionessa olimpica, la 31enne olandese Sharon van Rouwendaal, e della medaglia di bronzo, la fiorentina compagna di Polizia Ginevra Taddeucci, appena dietro all’oro giapponese Ana Marcela Cunha, brasiliana 32enne classificatasi quarta, ma prima, molto prima, tanto per fare un nome illustre, della campionessa del mondo di Fukuoka 2023 Leonie Beck.

Una prestazione da 10 in una competizione estrema, difficilissima, specie per lei leggera e tecnica, meno forte fisicamente di tante colleghe. Ha lottato, è stata tra le prime quattro sino a metà prova, poi si è staccata, guidando il plotoncino delle inseguitrici.

Ha perso lo sprint per la quarta posizione, ma stravinto per l’umanità, confermata nelle interviste a caldo. In un mondo ricco di personaggi e povero di persone, ha commentato con lucidità la propria performance ("Per qualcuno un sesto posto sarà poco, per me no: sono fiera di quello che ho fatto"), giungendo a commuoversi nella dedica voluta, fortissimamente voluta, pur sapendo bene, da nuotatrice di razza, che non si dedica un piazzamento.

"Vorrei dedicare questo risultato alla mia famiglia e in special modo a mia nonna, Ivana, venuta a mancare in questi giorni, quando ero già in Francia. È stata importante per me: i primi tempi mi accompagnava agli allenamenti".

La voce, rotta dall’emozione, tenerissima, di una bellezza e purezza titaniche. Abituata a darsi da fare sin da piccolina, nella vita di tutti i giorni e nello sport (che dovrebbe essere vita di tutti i giorni, ma spesso non è considerato tale), con quelle parole è ascesa al primo gradino del podio d’umanità. Non cambi, resti così com’è: piano piano, a Pistoia e in tutta Italia, con un briciolo di cultura sportiva in più, comprenderemo che un sesto posto alle Olimpiadi è un grande risultato. Sta a noi, cambiare.

x