PISTOIAUn giorno e un’ora fermi in fila, con le mani sul volante, in attesa che i mezzi davanti alla nostra auto si mettano in movimento e ci consentano di arrivare a destinazione nel minor tempo possibile. E’ quantificato in 25 ore il tempo che nel 2024 i pistoiesi hanno perso per colpa del traffico: 1.500 minuti che potrebbero essere utilizzati in altro modo, dal riposarsi allo stare con la famiglia oppure mettere insieme qualche ora lavorativa o dedicata allo svago.
A tracciare queste stime è Inrix, società americana con sede a Kirkland (stato di Washington), che analizza i big-data provenienti da tutto il mondo in tema di viabilità e mobilità sostenibile. Ebbene, nell’anno appena concluso su una platea di poco meno di mille città, Pistoia si è guadagnata il 438° posto mondiale e, a scalare, il 45° in Italia ed il terzo in Toscana. Questo si evince dal programma speciale promosso dalla società, ovvero il Global Traffic Rankings, che attraverso strumenti satellitari, connessioni virtuali di telefoni e strumenti multimediali, riesce a tracciare quelli che sono i tempi di attesa in auto dei cittadini sparsi un po’ in tutto il mondo. E’ stato stimato, per esempio, che nell’orario di punta al mattino per entrare in città, la velocità media di ogni utente della strada è di 19 miglia all’ora (poco meno di 30km/h) e le direttrici che vengono indicate come quelle maggiormente problematiche sono via Bonellina, fino alla rotonda della Vergine, e poi la svolta sul Raccordo fino al Ponte Europa (con annessa discesa in via Dalmazia) unitamente a via Sestini.
Per fare un raffronto con altre città toscane che sono nel cervellone che analizza i flussi di traffico (per completezza d’informazione si segnala che non vengono monitorate Prato, Pisa e Massa), al primo posto c’è Firenze che si guadagna la 135° piazza a livello mondiale con ben 43 ore all’anno passate in auto in fila: qui siamo quasi a due giorni pieni di "tempo perso" e si capisce in maniera chiara quanto possa andare ad incidere su quella che è la qualità della vita e i livelli di stress che si possono raggiungere.
Nel Granducato, poi, a seguire c’è Lucca al 252° posto per un totale di 36 ore: anche vivere all’ombra delle Mura non è poi così troppo tranquillo. Detto del nostro capoluogo, a seguire ci sono Arezzo al 460° posto e Siena (466°) con lo stesso tempo trascorso in fila mentre risultano decisamente più staccate Viareggio (620°), Livorno (642°) e Grosseto (717°) che chiude la graduatoria dei capoluoghi toscani con una permanenza media in fila all’anno di quindici ore, ovvero ben dieci in meno rispetto a Pistoia. Per avere ulteriori confronti, basti pensare che alle spalle – e in maniera anche netta – del nostro capoluogo ci sono la gemellata Pau (Francia) e addirittura Doha, capitale del Qatar, che hanno "appena" 18 ore perse all’anno per colpa del traffico.
Il valore di Pistoia è sempre lo stesso rispetto al 2023 che, a sua volta, era in crescita del 7% rispetto al 2022 ed in risalita dopo gli anni del Covid e le annesse limitazioni agli spostamenti. Numeri che, in ogni caso, fanno riflettere su quanto sia complesso, e quante auto ci siano in giro per la città, che intasano le strade di accesso al centro.
Saverio Melegari