
Lotti accompagnato dagli agenti in tribunale (foto Quartieri)
Montecatini, 20 marzo 2015 - Un anno fa, nella notte fra il 16 e il 17 gennaio, nella casa famiglia che li ospitava entrambi da qualche mese, uccise a colpi d'accetta il suo inerme compagno di stanza, mentre dormiva. Questa mattina, Gianluca Lotti, 38 anni, pistoiese, è stato condannato a 30 anni di reclusione dal giudice per le udienze preliminari Roberto Tredici che ha interamente accolto la richiesta del pubblico ministero Luigi Boccia. Il giudice ha inoltre disposto una misura di sicurezza di tre anni, a fine pena, in una casa di custodia.
Il processo si è celebrato con rito abbreviato. La famiglia della vittima, Massimo Tarabori, 53 anni, di Pescia, che era affetto da un disturbo psichico di lieve entità, non si è costituita parte civile. Lotti, dichiarato seminfermo di mente, diciassette anni fa aveva ucciso a sprangate la sua fidanzata, Silvia Gianni, di 22 anni. In primo grado fu condannato a 24 anni, poi ridotti a 16 in appello, scontati in gran parte nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. Al termine della pena era stato avviato ad un percorso riabilitativo prima al centro Le Querci di Firenze e poi inserito nella comunità evangelica Un popolo in cammino che si trova a Massa e Cozzile e dove si è compiuto il delitto.