Sono arrivati ieri nel primo pomeriggio i quattordici cannoni sparaneve acquistati dal Comune di Abetone Cutigliano. L’appalto per la fornitura, finanziata con denaro risalente al protocollo Lotti, se lo è aggiudicato la TecnoAlpin di Bolzano con un ribasso sulla base d’asta di circa il 30%. L’investimento previsto all’inizio era di 600mila euro che, nell’intenzione degli amministratori porteranno una notevole ricaduta economica sull’intero territorio, non solo quindi alle attività impiantistiche ma a tutti gli operatori economici; la parte risparmiata a seguito della riduzione sulla base d’asta verrà reinvestita nello stesso settore. I generatori di neve acquistati sono quanto di meglio attualmente si trovi sul mercato, con ridotti consumi di acqua ed energia e maggior produzione di neve.
Una scelta fatta con la necessaria attenzione anche alla riduzione dei consumi, con l’intento di ottimizzare l’investimento e il risultato che ne dovrà scaturire. Dopo essere stati scaricati nel piazzale del Comune, i cannoni sono stati immediatamente consegnati agli utilizzatori: 3 alla Doganaccia, 3 alla Val di Luce, 3 andranno sugli impianti di proprietà comunale, 1 al campo scuola gestito dai maestri di sci e 4 all’ovovia, dando così a tutte le società che operano sul territorio un sostanzioso aiuto, sia in termini di capacità produttiva ma anche nella qualità e nel risparmio. Per quanto è dato sapere, i cannoni che sono stati concessi dall’amministrazione in comodato ventennale gratuito, entreranno in funzione non appena il clima darà la possibilità di sparare.
La partenza della stagione, segnata da un ponte dell’8 dicembre di tutto rispetto, farebbe ben sperare anche se i tre giorni di scirocco che hanno seguito le belle nevicate d’inizio mese qualche grattacapo lo hanno creato, l’aumento della potenza produttiva raggiunta oggi con le nuove dotazioni, per giunta con attrezzature d’avanguardia e a risparmio energetico, porteranno il sorriso sui volti degli sciatori e, auspicabilmente anche degli operatori che si sono ritrovati alla consegna.
Andrea Nannini