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Coronavirus: in isolamento organizza festa con amici, tutti denunciati

In zona San Biagio a Pistoia, sul posto è intervenuta la polizia di Stato

Polizia

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Pistoia, 15 marzo 2020 - Un ventiduenne pistoiese, in isolamento volontario per essere stato a contatto nei 10 giorni precedenti per motivi di lavoro con persone residenti in Emilia Romagna, ha pensato, non avendo alcun sintomo e non potendo uscire, di organizzare una festa a casa con 4 amici coetanei. Per tutti scatterà ora la denuncia: in seguito a segnalazioni alla questura, una volante è intervenuta a casa del 22enne, in zona San Biagio, unico residente all'indirizzo indicato, scoprendo che in effetti nell'appartamento erano presenti altri quattro giovani che non avevano alcun titolo ad essere usciti di casa per raggiungere il proprio amico. La polizia ricorda che con il Dpcm del 9 marzo sono state estese a tutto il territorio nazionale le misure per contrastare il diffondersi del coronavirus. Tutto ciò comporta delle rigorose ma necessarie limitazioni alla mobilità, anche all’interno di ogni comune, sino al 3 aprile. La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità: pena prevista arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica). La veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli. Anche nella nostra provincia le pattuglie della polizia di Stato, assieme a quelle delle altre forze di polizia, sono quindi impegnate incessantemente nei controlli di strade, autostrade, stazioni e centri abitati per verificare il rispetto delle prescrizioni adottate dal Governo. L’invito è quindi quello di restare a casa e non uscire se non strettamente necessario o se non ricorrono i motivi di lavoro, salute e prima necessità indicati dal decreto. Ieri gli operatori della polizia di Stato hanno controllato 123 persone denunciandone ai sensi dell’art.650 del codice penale 23 persone.