Un pezzo di Pistoiese 1980/81, quella della serie A, gira il mondo: basti pensare a Sergio Borgo, il capitano dell’epoca, che ha dato vita a un’accademia calcistica in Senegal (4 campi in sintetico, 300 posti per i ragazzi, ristorante, fitness e piscina) e ad Andrea Agostinelli, il talento di quella stagione, che sta allenando a Valona, in Albania, il Flamurtari, formazione di Seconda Divisione.
"Luis Silvio è tornato a Pistoia? – si chiede un emozionato Borgo –. Sono davvero contento per lui e, per cortesia, trovatemi il suo numero di telefono, mi farebbe davvero piacere scambiarci due chiacchiere. Che ricordo ho del suo periodo pistoiese da calciatore? Era un bimbo: timidissimo. Si sposò prima di venire a Pistoia: lui 19, lei 17 anni. Era un bellissimo ragazzo, abbiamo diviso la camera assieme in un sacco di occasioni. Era acerbo per il nostro campionato, che era molto più maschio di quello brasiliano. La sua rapidità non era difficile da neutralizzare: nei primi passi, poteva saltare l’uomo, ma dopo veniva regolarmente bloccato dai difensori avversari. Quando arrivò Mondino Fabbri, venne da me e, non conoscendo che tipo di persona fossi, mi fece capire che sarebbe stato meglio se l’avessi ’menato’ in allenamento, per mandarlo via. Non c’era più fiducia in lui, dopo averlo visto all’opera. A Pistoia era in difficoltà emozionalmente e aveva qualche deficienza sotto il profilo della fisicità: era leggerino. Ma era tutta la Pistoiese a non essere preparata alla A. La Pistoiese si era basata sulla competenza di Claudio Nassi, che non c’era più: la grande organizzazione era scaturita da lui. Il presidente Marcello Melani aveva messo la ciliegina sulla torta".
"Luis era un ragazzo splendido, giovanissimo, arrivato in un altro Paese con la fidanzatina – i ricordi di Agostinelli –. Silenzioso, stava sulle sue, tranquillo. Soffriva la saudade. Ma sapeva giocare a calcio, anche se era acerbo per il calcio italiano. Era un’ala di piede destro, che giocava a destra. Lo sapevamo tutti. Mi è dispiaciuto per tutte le cose che hanno detto su di lui nel corso degli anni, non se le meritava. Meno male che all’epoca non c’erano i social: sarebbe stato peggio. Salutatemelo, mi farebbe molto piacere". Chissà, magari l’abbraccio degli ex compagni a Luis Silvio arriverà proprio leggendo queste pagine.
G.B.