
Tutti i settori con il segno meno nell’area Pistoia, Lucca, Prato (foto di repertorio)
Pistoia, 28 luglio 2020 - Il Covid ha innescato un terremoto i cui effetti economici sono ancora in corso. E, quasi certamente, le scosse si propagheranno almeno fino a settembre continuando a scavare una fossa più profonda di quella post 2008. L’autunno che si prospetta di fronte alle 500 imprese di Pistoia, Prato e Lucca con almeno 10 addetti al centro dell’indagine di Confindustria Toscana Nord è tanto poco entusiasmante quanto lo sono stati i mesi appena passati.
Nel secondo trimestre 2020 la produzione dell’area ha segnato una contrazione del -20,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. La media emerge da risultati provinciali molto diversi gli uni dagli altri, legati alla presenza, nelle diverse province di attività che, essendo state giudicate ’strategiche’ dal Governo, hanno potuto tenere aperti i battenti durante la quarantena. Così, si è meno esposta ai venti di recessione Lucca (-12,7%), grazie alla massiccia presenza di attività alimentari. Al lato opposto Prato (-33,9), per la prevalenza del tessile. A metà strada Pistoia (-17,3, comunque quattro punti sotto il 2008-2009) dove l’attività industriale prevalente, Hitachi Rail, ha potuto godere di pochi giorni di stop. Più colpite, nella nostra provincia, carta e cartotecnico (-41,4), calzature e cuoio (37,8), mobile (36), nonchè tessile abbigliamento e maglieria tutti scesi di 36 punti percentuali. "Manifatturiero, edilizia, turismo sono duramente colpiti. Vedremo con esattezza nei futuri bilanci aziendali 2020 quali saranno gli effetti sui ricavi e sui margini", dichiara il presidente Confindustria Toscana Nord, Giulio Grossi.
I tentativi di ripresa sono, per quanto complicatissimi, già in atto. Da più parti s’invoca un ’colpo di reni’ in grado di innescare la ripartenza. Da parte degli industriali si punta soprattutto sulle infrastrutture e, a campagna elettorale iniziata, le richieste sono tutte sulla Regione. Terza corsia, raddoppio ferroviario, viabilità interna, impianti per lo smaltimento dei rifiuti sono fra le richieste principali.
In particolare per il territorio pistoiese il vicepresidente Daniele Matteini sottolinea che "la Regione ha un ruolo importante sulle decisioni da prendere su infrastrutture cruciali come la Strada dei vivai, per la quale – dice – a settembre confidiamo di vedere esiti positivi dalla già convocata Conferenza dei servizi, e la rotatoria all’uscita del casello di Montecatini. Confidiamo che – conclude Matteini – come per la variante di Collodi finalmente finanziata, anche queste opere si avviino verso la realizzazione. L’attrattività della Toscana nei confronti degli investitori è compromessa anche dalle carenze infrastrutturali oltre che dalla percezione che la regione non sia sufficientemente ospitale nei confronti delle imprese manifatturiere".
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