
Donatella Moica
Pistoia, 8 novembre 2020 - C’è chi, costretto a stilare una classifica delle ’categorie’ più penalizzate dalla recessione innescata da Covid e successivi lockdown (interi o parziali), metterebbe al primo posto le donne. La pensa senz’altro così Donatella Moica, che del terziario donna Confcommercio è presidente. "Siamo profondamente provate, sia come titolari d’impresa che come dipendenti", afferma. Già a condizioni normali particolarmente penalizzate sul mercato del lavoro (meno occupate e con stipendi medi più bassi) le donne starebbero subendo una marginalizzazione ulteriore a causa del Covid. E questo anche in alcuni settori in cui le imprese femminili sono la parte preponderante. Titolare di un’agenzia turistica, Moica spiega infatti che in provincia sono presenti sessantatré agenzie con una media di due-tre addetti: circa 200 persone che vivono il periodo con un’apprensione particolare.
«Da circa otto mesi – spiega ancora Moica – il fatturato delle agenzie turistiche è prossimo allo zero. I dipendenti si trovano in cassa integrazione, ma se questa dovesse venire a mancare per loro si aprirebbero prospettive ben peggiori". Soltanto pochi giorni fa, un gruppo di titolari di agenzie pistoiesi aveva lanciato un appello al presidente del Consiglio: "Caro Conte, lei dichiara di essere consapevole dei problemi e dei danni arrecati agli imprenditori da questa pandemia, ma il cordone che si stringe, Dpcm dopo Dpcm, che si va a sommare a divieti di viaggi fuori dall’area Schengen, alla sospensione: dei viaggi d’istruzione, di congressi e fiere, di eventi pubblici e privati, ci sta soffocando".
«E chi, come detto, farà le spese più di altri della situazione che si è venuta a creare sono le donne, proprio perché più presenti nel settore", ribadisce la presidente Confcommercio terziario donna. Le difficoltà dell’indotto turistico sono tali che le diverse associazioni di categoria stanno cercando di unire le forze. "Ma – come ribadisce amaramente Moica – le prospettive non sono buone". Da parte sua, il gruppo terziario donna Confcommercio sta cercando di fronteggiare la situazione con i pochi strumenti che le associazioni hanno a disposizione. "Certamente – riflette Moica – le condizioni attuali sono diverse da settore a settore: un conto sono i supermercati, un altro i ristoranti. Fra i tratti d’unione però c’è proprio quello riguardante le imprese femminili, solitamente più reattive, disposte a mettersi in gioco, ma che, in questo momento, rischiano di trovarsi in difficoltà ancora maggiori rispetto a quelle condotte da colleghi uomini".