Il lavoro, pur nelle recenti difficoltà denunciate non ultimo alcuni mesi fa, non si è mai fermato. L’impegno, anzi, è andato aumentando, nel tentativo di iniziare ad erogare persino nuovi servizi mettendo in moto una macchina di investimenti e nuovi ingaggi che hanno infine compromesso una situazione già fragile. Il risultato tra le mura della Fondazione Maic, operativa nel settore del sostegno alle persone disabili, presieduta da Luigi Bardelli si traduce oggi in un provvedimento drastico: l’avvio della richiesta di cassa integrazione per i centotrenta dipendenti e l’interruzione dei rapporti a tempo determinato. Il primo campanello d’allarme nel quartier generale di via San Biagio era suonato nel settembre scorso. La situazione allora(che aveva raccolto l’ascolto del consigliere regionale Alessandro Capecchi, FdI, promotore di un’interrogazione sul tema) denunciava un rischio collasso legato a un sostegno pubblico, quello della Regione, che secondo la Fondazione Maic era stato sempre promesso e mai erogato. Ma la macchina della Maic, pur provata dalla botta del Covid, aveva continuato a "macinar chilometri" ed erogare servizi. Oggi il quadro appare mutato. "Nonostante l’intenso lavoro fatto per i piani di trattamento inviati dalla stessa Asl e per i nuovi servizi richiesti fin dalla fine del 2022 per il settore delle patologie per disturbi della comunicazione e autismo da parte del responsabile apicale del settore – denuncia in una nota l’associazione che eroga servizi in convenzione con l’Asl -, i pagamenti nel mese di novembre sono stati decurtati e la Maic non è in grado di provvedere al pagamento del personale fin da dicembre". Rubinetti chiusi e da qui l’inevitabile decisione di ricorrere alla cassa per evitare, almeno temporaneamente, circa trenta licenziamenti di dipendenti, oltre alla interruzione dei contratti a scadenza, "assunti per smaltire le liste di attesa della Asl". "A questo si aggiunge – riassumono dalla Maic -.il debito pregresso maturato per i mancati ristori per i tre anni di Covid, che ammonta a oltre un milione di euro". "Non è intenzione della Fondazione assumersi la responsabilità morale di tale situazione, poiché da sempre concretamente fa fronte alle necessità ed ai bisogni non derogabili di tanti disabili e delle loro famiglie". E sul caso è intervenuto anche il sindaco Tomasi: "Apprendo con preoccupazione delle difficoltà della MAiC. Mi sono attivato per chiedere un confronto con il presidente Giani e sarà mio impegno prioritario seguire la vicenda. Adesso, in attesa di fare chiarezza, la mia preoccupazione è rivolta alle famiglie e ai dipendenti".
linda meoni