PISTOIALa situazione della Tecnocall non si è ancora sbloccata, ovvero la "casa-madre" del call center pistoiese Softlab di via Venturi nella zona industriale di Sant’Agostino che conta 58 dipendenti. Non si risolve, infatti, in tema di pagamento degli stipendi e per questa mattina è programmato il presidio davanti alla sede di Enel a Firenze, in via Corridoni, a partire dalle ore 10 con la presenza unitaria di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. La scelta della sede della protesta non è ovviamente casuale visto che Enel è il committente unico di servizi del call-center pistoiese e, con questa decisione, le sigle sindacali vogliono sensibilizzare l’azienda sul tema.
"Tecnocall aderisce all’associazione datoriale Assocontact, che ha stipulato con un sindacato non rappresentativo un nuovo contratto nazionale al ribasso uscendo da quello nazionale delle telecomunicazioni – dicono in forma unitaria i tre sindacati – si tratta di un grave passo indietro in tema di diritti e apre la strada al dumping contrattuale perché si parla di un arretramento in termini economici e normativi davvero imbarazzante. Con aumenti salariali di poco più di 7 euro nei prossimi tre anni con drastico peggioramento delle condizioni anche a livello normativo".
Una soluzione, quella di questo strappo provocato dal tentativo di Assocontact e delle sue associate di avvelenare il clima per il rinnovo del contratto nazionale che è ancora in discussione e che avrebbe, secondo Cgil, Cisl e Uil l’unico scopo di andare a fare cassa sulla pelle dei lavoratori. "Crediamo sia giunto il momento di fare quadrato, per mettere fine al proliferare di contratti pirata a condizioni peggiorative – proseguono le tre sigle sindacali – e di chiamare a responsabilità la committenza, che nel caso di Tecnocall Pistoia è Enel, affinché si preoccupi di scegliere fornitori più seri ed affidabili, da subito vincolandoli all’applicazione dei contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Crediamo proprio che questo contratto sia l’unico in grado di tutelare gli occupati di un settore in profonda trasformazione, garantendo i giusti punti di equilibrio e stabilità necessari per la tenuta dell’intera filiera".
E lo scenario per la nostra città è anche duplice perché, oltre al rinnovo del contratto, c’è lo scenario di Softlab, che lavora insieme a Tecnocall su commessa di Enel, con il ritardo oramai consolidato del pagamento degli stipendi e che sta dando segnali preoccupanti anche per il futuro.