REDAZIONE PISTOIA

Morte di Cristiana: risarcita la famiglia

Non fu diagnosticata la fatale embolia che aveva colpito la giovane. Oltre novecentomila euro, comprese le spese legali, versate dall’Asl

Un’immagine di Cristiana Capecchi, aveva 28 anni

Pistoia, 28 dicembre 2019 - La chiusura delle indagini è ancora lontana e c’è un’udienza fissata a metà febbraio per discutere l’opposizione (da parte del legale della famiglia), all’archiviazione nei confronti di tre dei quattro medici indagati, ma nel frattempo i familiari di Cristiana Capecchi, la ragazza di 28 anni morta per una trombo-embolia dopo quattro accessi al pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo, sono stati risarciti dall’Asl per questa gravissima perdita. L’Asl Toscana Centro, nei giorni scorsi, ha liquidato oltre 900mila euro, comprese le spese legali, ai genitori e alla sorella di Cristiana che, in questa tragedia, sono stati sempre rappresentati dagli avvocati Pamela Bonaiuti e Sara Mazzoncini del foro di Prato. Consulente della famiglia è stato il medico legale Giuliano Piliero. La famiglia esce quindi dall’eventuale processo per omicidio colposo e non si costituirà parte civile. "Ho rinunciato – ci ha detto ieri l’avvocato Bonaiuti – all’opposizione alla richiesta di archiviazione". L’udienza si svolgerà comunque, davanti al giudice Alessandro Buzzegoli. A fine settempre il magistrato che dirige le indagini della polizia di Stato, sostituto procuratore Giuseppe Grieco, visti gli esiti della consulenza da lui disposta, ha chiesto l’archiviazione per tre dei quattro medici del San Jacopo che sono indagati per omicidio colposo dal febbraio scorso, pochi giorni dopo la morte della giovane. L’unico professionista che resterebbe quindi sotto la lente degli inquirenti, è il radiologo che, dopo aver eseguito gli esami radiografici (una angiotac e una radiografia toracica), oltre alla brutta polmonite che affliggeva la giovane, non avrebbe diagnosticato la presenza di tromboembolie che, secondo i consulenti del pm, sarebbero state invece visibili: Teseo Stefanini, primario radiologo a La Spezia, aveva affiancato il medico legale Susanna Gamba, che aveva eseguito l’autopsia. I medici indagati sono i tre del pronto soccorso che visitarono e dimisero la giovane nei suoi primi tre accessi al pronto soccorso del San Jacopo, e che sono difesi dagli avvocati Andrea Niccolai di Pistoia e Cristina Meoni di Prato, e il radiologo che aveva eseguito i due esami e che è difeso dall’avvocato Elena Mucci che ha nominato, quale proprio consulente, il medico legale Martina Focardi di Firenze. La tragedia di Cristiana si compì tutta nel febbraio 2019. La prima corsa al pronto soccorso fu la sera del 12 febbraio, poi la mattina del 14 e poi il 18. La sera di domenica 24 febbraio morì poco dopo l’arrivo, in ambulanza, all’ospedale San Jacopo.