Preoccupa la diminuzione delle adesioni ai programmi di prevenzione oncologica. "Anche se non ci sono ancora dati stabilizzati che avremo con la conclusione del programma 2022, nell’aprile del prossimo anno, abbiamo già riscontrato una fase di stanca, dopo la ripresa significativa nel 2021 post lockdown del 2020", spiega la direttrice generale di Ispro (l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica), Katia Belvedere. La prevenzione è fondamentale per salvarsi la salute. "Eppure in questa fase dev’essere accaduto qualcosa a livello psicologico, un fenomeno di massa che collega in qualche modo lo screening alla malattia: la gente ha voglia di vivere e di non pensare alle cose negative. Ma la prevenzione è proprio questo: è legata al benessere e allo star bene", dice Belvedere. Le cadute più significative riguardano lo screening del colon-retto destinato agli over 50, che già non aveva mai raggiunto il 50% quindi lontano dalla percentuale ottimale che rende efficace la campagna di prevenzione. "Gli uomini sono più refrattari, spesso sono le donne, le mogli e le compagne a ritirare per loro le provette in farmacia, abituate sin da giovani alla cultura dello screening per i tumori femminili che ha una storia radicata in Toscana", spiega Paola Mantellini di Ispro e coordinatore dell’Osservatorio nazionale screening.
Se tutte le farmacie partecipassero al programma di prevenzione, consegnando le provette, probabilmente il coinvolgimento crescrerebbe. Ma proprio per questo la Regione con Ispro e con le Asl sta lavorando a un piano di promozione dello screening con una campagna massiccia di informazione a tutti i livelli. "Progettiamo una serie di azioni che consenta di far crescere il numero delle adesioni nel nostro sistema toscano che è già un’eccellenza e registra risultati migliori delle altre regioni italiane", aggiunge Belvedere. Insomma la flessione registrata non deve portare a danneggiare la salute e il ritmo della prevenzione deve riprendere. Gli screening istituzionali sono rivolti alla prevenzione del tumore del seno, della cervice uterina e del colon-retto. "Un’idea per convincere lo zoccolo duro, quelle persone che non hanno mai preso parte alla campagna di prevenzione è riuscire a convogliarle con un’unica chiamata in cui sia permesso loro di effettuare tutti gli accertamenti in una volta sola", spiega Mantellini. E questo fa parte del piano regionale. Un’altra fragilità registrata in questi ultimi mesi riguarda la vaccinazione Hpv, contro il virus del papilloma, destinata in via prioritaria alle ragazze e ai ragazzi dodicenni. "Il tumore della cervice uterina è uno dei pochi in cui è stato riconosciuto il ruolo eziologico dell’Hpv – incalza Belvedere – Se vogliamo cogliere l’obiettivo dell’eradicazione dell’infezione non possiamo perdere terreno". In questo caso è necessaria anche una battaglia di tupo culturale: convincere i genitori dell’importanza di proteggere i figli dalla preadolescenza per un tumore che potrebbe manifestarsi molti decenni dopo. Il piano regionale prevede anche un potenziamento dello screening. "Stiamo portando avanti l’importante progetto Italung 2 con il quale si intende sperimentare un’attività per la diagnosi di tumore al polmone mediante l’efettuazione di Tac a basse dosi, in continuazione di uno studio del ministero della Salute, e nell’ottica delle raccomandazione europee", conclude la dg Belvedere. E’ partito il reclutamento dei pazienti. Sono coinvolti i medici di famiglia e molte azienda sanitarie e ospedaliere toscane.
Ilaria Ulivelli