Inagibile. Senza mezzi termini. Il che, se riferito a uno dei principali siti d’interesse turistico della città, rappresenta indubbiamente un danno non solo personale per la proprietà (privata, l’Irsa), ma anche collettivo.
Qui Pistoia Sotterranea, martedì 19 novembre. Alle 12 si svolge uno dei laboratori rivolti agli studenti che quasi quotidianamente animano gli spazi dei sotterranei. Un paio d’ore più tardi, timing che salva la vita, una delle volte che insiste lungo il percorso crolla improvvisa. Il percorso stesso interrotto, la volta un mucchio di macerie e tutt’intorno il buio più scuro. Un colpevole per l’architetto Gianluca Iori c’è e si chiama "cantiere". Quello che da mesi inibisce per intero il passaggio in piazza San Lorenzo e poco più in là in quelle pertinenze Asl su cui dovrà sorgere nei prossimi mesi quel maxi progetto benedetto dai fondi dell’ormai arcinoto Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che vedrà nascere una Casa di comunità e un Ospedale di Comunità.
La corrispondenza tra la superficie e i sotterranei in particolare è collocata proprio qui. E a forza di raschiare, picchiare, martellare, ne è convinto Iori, pure la "città che dorme" si è svegliata. "Quante volte ho fatto presente a chi di dovere il rischio che si correva con quei cantieri in corso. Niente, ogni avviso puntualmente inascoltato. Col risultato che ora – tuona Iori – il sito è inagibile. Si può solo immaginare la portata di un danno simile, così vicini alle feste di Natale. Tutto ciò che avevamo di programmato salta, dalle scuole alle visite anche di tipo promozionale, comprese quelle di travel blogger che avrebbero il compito di dar visibilità a un luogo. Il danno tradotto in soldi? Un milione di euro. Ho informato Comune e Asl, mi aspetto un riscontro. Intanto tenteremo un ripristino per quanto possibile".
Quello di ieri non è che il secondo capitolo di quella che ha le sembianze di una saga. Perché nell’estate scorsa Pistoia Sotterranea aveva già manifestato i primi scricchiolii di fronte a quel cantiere piuttosto… invadente: la rottura provocata di un tubo dell’acqua e l’impianto elettrico che va in tilt. Conto di allora, più di 150mila euro. E l’auspicio, almeno in quei giorni, che venisse trovata quanto prima una risoluzione ragionevole nel dialogo aperto tra Irsa, Comune e assicurazione. Ma più che un dialogo in realtà, dice Iori oggi, si è trattato di un monologo. "In sei mesi ancora non ho avuto un riscontro – dice l’architetto -. Non c’è alternativa adesso, passeremo alle vie legali". Adesso dunque il sito resterà chiuso fino a data da destinare. Con le cattive notizie che per Iori non sono finite: "Lunedì sera – conclude l’architetto Iori – l’Asl mi ha intimato lo sfratto per la zona biglietteria. Venti giorni per fare valigia. Il danno e la beffa".
linda meoni