Matrimonio da incubo, partono le denunce: "Festa tutta organizzata. Gli sposi si sono affidati"

Ancora feriti in rianimazione, e gli avvocati preparano le loro carte

Pistoia, 18 gennaio 2024 – Sarà nominato in queste ore il consulente della Procura che sarà chiamato a chiarire tutti gli aspetti tecnici necessari a comprendere il motivo del crollo del solaio nell’antico convento di Giaccherino, dove sabato scorso, 13 gennaio, la festa di matrimonio di Paolo Mugnaini e Valeria Ybarra, giovani sposi di Scandicci, è finita con sessanta persone ricoverate nei pronto soccorso di Pistoia, Lucca, Prato, Empoli e Firenze. Il fascicolo aperto dalla Procura di Pistoia è per disastro colposo: questa la principale ipotesi di reato. A dirigere le indagini dei carabinieri è lo stesso procuratore capo Tommaso Coletta. Ma già si profila anche un altro fronte: quello delle lesioni colpose, reato che prevede la procedibilità a querela di parte.

Delle venti persone che sono ancora ricoverate ce ne sono tre in terapia intensiva. Due di queste hanno nominato il proprio legale, scelto nel foro di Roma, e sono pronte a presentare la denuncia per lesioni gravi. Intanto, gli sposi Paolo Mugnaini e Valeria Ybarra sono rientrati nella loro casa di Scandicci. Il loro viaggio di nozze è stato rinviato, come era facilmente immaginabile. Il dramma che ha colpito la loro famiglie è grande. Molti dei loro più stretti amici, di Roma e di Firenze, si trovano ancora in ospedale, alcuni con ferite importanti. Gli sposi hanno nominato i propri legali: si tratta degli avvocati Federico Bagattini e Alberto Corsinovi di Firenze.

Una festa di matrimonio importante quella organizzata sabato 13 gennaio a Giaccherino, con oltre 180 invitati, provenienti anche dagli Stati Uniti (dove è nata la sposa), e per la quale niente era stato lasciato al caso. Gli sposi per questo si erano affidati a tre ditte diverse, come spesso accade per eventi del genere: una per il catering, una per la location e una per la musica e l’intrattenimento. "I miei clienti hanno firmato i contratti con le ditte a cui si sono affidati per tutto l’allestimento – spiega l’avvocato Bagattini – Ognuno per le proprie competenze. Quanto allo spazio dedicato alla musica e al ballo, la postazione era stata scelta senza consultare gli sposi e posso confermare che in nessun modo era mai stato specificato, né nel contratto, né nella cartellonistica e nemmeno nei colloqui che in quella stanza ci fosse il divieto di ballare".

M.V.