REDAZIONE PISTOIA

Dà in escandescenze in Questura. Due poliziotti finiscono all’ospedale

Il trentenne, senza fissa dimora, era stato fermato in centro dove aveva disturbato alcuni passanti. Per gli agenti lesioni giudicate guaribili in venti giorni. Il giovane ha danneggiato anche gli uffici. .

Dà in escandescenze in Questura. Due poliziotti finiscono all’ospedale

Ha creato disturbi vari nel centro storico, motivo per cui è stata allertata la polizia. L’uomo, 30 anni di origini nigeriane e privo di documenti, è stato portato in Questura per l’identificazione, ma alla fine ha dato in escandescenze aggredendo persino gli agenti in servizio oltre a rovinare gli arredi presenti in Questura. Un tardo pomeriggio movimentato per il personale della polizia di Pistoia quello di due giorni fa. Nella tarda serata di giovedì gli agenti delle Volanti sono stati chiamati da alcuni cittadini che si trovavano in centro e che denunciavano la presenza di un uomo che creava disturbo alla quiete pubblica infastidendo i passanti con atteggiamenti violenti. L’uomo è stato immediatamente tratto in arresto per violenza, resistenza e lesioni oltre al danneggiamento aggravato di strutture pubbliche soprattutto a seguito del suo comportamento durante la procedura di identificazione. Il trentenne dopo essere stato portato in questura, infatti, ha iniziato a inveire contro gli agenti e a danneggiare i locali degli uffici di polizia perché trovato senza documenti e non in regola con la normativa prevista sulle persone straniere. Ieri mattina, ha continuato a danneggiare i locali della Questura proprio durante la procedura di identificazione che avrebbe consentivo di verificare la sua posizione sul territorio nazionale. Alla fine, nonostante gli agenti lo abbiano più volte invitato alla calma si è scagliato contro di loro provocando lesioni ai poliziotti giudicate guaribili in una ventina di giorni. Attualmente il giovane nigeriano, il cui ultimo domicilio risulta essere stato nel comune di Prato, si trova in carcere nella città del tessile a disposizione delle decisioni che saranno assunte dall’autorità giudiziaria competente.

M.M.