PISTOIA
Il mondo – o comunque certamente l’Europa, per il momento – è la sua casa. Da sempre, ma nei fatti ancora di più da quando aveva 17 anni. Primo passo di quella vita "fuori" Jacopo Carradori lo ha mosso proprio allora. Quarta superiore, Jacopo frequenta il Liceo Scientifico cittadino e dopo una ricerca accurata sceglie di salire a bordo della nave "Intercultura", solida realtà italiana nata per favorire gli scambi educativi interculturali. E così, zero conoscenze della lingua, Jacopo parte per l’Olanda. Qui concluderà quel quarto anno di liceo scientifico. La sua mente è evidentemente brillante perché assimila, assorbe e apprende rapidamente, adattandosi a una situazione nuova senza sforzi e conseguendo ottimi risultati. Poi il ritorno a Pistoia e la maturità, ma la strada continua a portare verso altre destinazioni . "Mi sono iscritto al Politecnico di Milano, facoltà Ingegneria Aerospaziale – racconta lui, oggi 24enne -. Quella era l’espressione del mio desiderio di bambino che ho conservato anche crescendo. Mi piacevano matematica e fisica, il mondo degli aerei e in generale dello spazio. Nel 2022 ho conseguito la laurea triennale, poi ho proseguito con gli studi iscrivendomi alla magistrale di Ingegneria Spaziale a Delft, ancora in Olanda, all’University of Technology che è una delle migliori al mondo nel settore". Un’impostazione di studi ben diversa da quella italiana, con un anno a denti stretti tra corsi ed esami e un altro anno a lavorare a progetti veri e propri, in contatto con la realtà operativa del settore.
Un percorso tanto soddisfacente e prestigioso quanto impegnativo, sostenuto tra l’altro dal bando "Studiare nel mondo" della Fondazione Caript al quale Jacopo ha partecipato aggiudicandosi una borsa di studio per i due anni di magistrale. Neanche a dirlo, quel percorso si è concluso con l’equivalente italiana di una laurea di secondo livello conseguita con il massimo dei voti più lode. Titolo della tesi, qualcosa che suona più o meno così "Atterraggio di razzi sulla Terra usando meta-reinforcement learnig" (vale a dire intelligenza artificiale). Finita qui? Macché. Il titolo è arrivato nel settembre 2024 e appena una manciata di giorni dopo per lui c’era già una porta aperta in Esa, l’Agenzia Spaziale Europea, quartier generale olandese, dove per due anni lavorerà in qualità di ingegnere per future missioni di atterraggio su Marte. "Ogni anno Esa apre un centinaio di posizioni riservate esclusivamente ai neolaureati – spiega ancora il giovane ingegnere -. Sapevo di questa opportunità e mentre svolgevo il tirocinio e preparavo la tesi ho pensato di candidarmi e fare richiesta.
Da febbraio scorso ho cominciato quindi con una serie di selezioni e interviste. E sono stato ritenuto idoneo". Un’esperienza davvero esclusiva e stimolante, il cui potenziale Jacopo già lo vede nonostante tutto sia iniziato da pochi giorni. "Questo è un posto bellissimo, estremamente internazionale, stimolante e variegato per età e provenienze.
Mi ha colpito anche la forte presenza femminile che finora altrove non avevo trovato. Spero nei prossimi anni mi si presentino diverse possibilità di frequentare realtà analoghe a questa, anche restando in Europa. Il desiderio più ambizioso? è quello di riuscire a lavorare a missioni che abbiano come obiettivo il trasporto degli esseri umani nello Spazio.E se poi le stelle riusciranno ad allinearsi in modo favorevole, mi piacerebbe anche tornare in Italia".
linda meoni