L’aggiudicazione della gestione dell’inceneritore a Herambiente è la fine di un capitolo della lunga storia dell’impianto di Montale iniziato nel marzo scorso quando l’assemblea dei soci del Cis spa, formata dai sindaci di Agliana, Montale e Quarrata decise una proroga della vita dell’inceneritore. Nell’agosto successivo fu emanato il bando per la conduzione dell’inceneritore di tre anni più uno. Negli anni precedenti il consiglio comunale e la giunta di Montale avevano approvato delibere in favore della dismissione e riconversione dell’inceneritore senza però che emergesse un progetto preciso sul futuro dell’impianto. Nell’aprile del 2023 il Cis spa pubblicò un avviso di manifestazione di interesse per raccogliere proposte sulla "riconversione e/o ammodernamento dell’impianto". Il fatto che nel titolo dell’avviso fosse introdotta l’opzione di un ammodernamento fece sollevare le critiche di forze politiche e associazioni che si erano pronunciati esplicitamente per la chiusura o solo per la riconversione dell’impianto. Alla manifestazione di interesse furono presentate tre proposte, due di ammodernamento e una di riconversione. Le proposte di ammodernamento furono presentate una da Ladurner e una da Hera-Alia mentre l’unica proposta di riconversione in un impianto di trattamento di fanghi civili fu presentata da Iren. Le proposte di ammodernamento prevedevano una radicale ristrutturazione dell’impianto con investimenti di dai 20 ai 30 milioni di euro e una concessione ultraventennale. La proposta di riconversione prevedeva un investimento ancora maggiore e in ogni caso manteneva l’attività di incenerimento. Dopo una animatissima discussione nei consigli comunali e di assemblee e manifestazioni in piazza i tre sindaci concordarono sul fatto che le tre proposte non erano accettabili e decisero la proroga della vita dell’impianto per tre anni più uno. Quanto a quello che accadrà dopo, difficile esporsi adesso.
G.B.