
C’è un soldato tedesco della seconda Guerra mondiale, sepolto nel cimitero di Santallemura a Quarrata. Si chiamava Hellmut Rzehak, era di origini boeme, laureato in scienze forestali. Aveva solo 27 anni quando da villa Spalletti, dove la Wehrmacht aveva il suo quartier generale, andò a morire a Cerbaia colpito alla testa da una scheggia di granata. Il giovane quando era partito per la guerra aveva comunicato le sue ultime volontà: che se fosse morto in guerra avrebbe voluto essere sepolto nel luogo dov’era caduto, proprio come aveva fatto suo padre, medico, morto nella guerra del 15-18 e seppellito a Verona. Fu dunque il Comune di Quarrata a provvedere alla sua sepoltura nel 1944 nel cimitero di Santallemura commissionando una bara al falegname Fernando Colligiani. La stessa famiglia Colligiani poi, ha avuto cura di portare dei fiori freschi sulla tomba di Hellmut, durante tutto questo tempo, anche dopo che le spoglie del giovane soldato tedesco furono traslate, e le ossa furono messe in un piccolo forno. Grazie a tutta una serie di coincidenze però le due famiglie dal 1957 si erano già messe in contatto, mantenendo una corrispondenza epistolare.
Una bella storia, che parla della forza delle relazioni umane che va oltre le logiche della guerra, che non sarebbe mai stata divulgata, se un giorno Ernesto Franchi, responsabile di Casa di Zela, conoscitore della storia locale e attento osservatore, non avesse notato quei fiori freschi sulla tomba di uno sconosciuto tedesco nel cimitero quarratino. E’ stato per la voglia di saperne di più, che Franchi è riuscito a scoprire tutta la vicenda, che è stata poi trasformata in un recital con un filmato e parti recitale (testo, regia e interpretazione di Alessandro Rapezzi) rappresentato venerdì scorso con gli interventi dello studioso di storia locale Claudio Rosati all’auditorium di Vignole della Bcc Alta Toscana. Una serata dal titolo "Hellmut Rzehak. Una storia di pietà e memoria a Quarrata", a cura dell’Associazione Amici di Casa di Zela, con interviste a Francesco Cutolo, Edoardo Lombardi, ricercatori dell’Istituto Storico Provinciale della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Pistoia.
Nell’occasione è stato consegnanto un riconoscimento a Carla Savelli Colligiani, che negli anni ha mantenuto il legame con la famiglia Rzehak. L’evento è stato organizzato con il patrocinio del Comune di Quarrata, il sostegno della Banca di Credito Cooperativo Alta Toscana, la collaborazione del Centro culturale il Funaro e del Gruppo "Ultimo fronte 1945".
Daniela Gori